La realizzazione della seconda fase del sistema tram di Palermo entra sempre più nel vivo. Dopo le prime richieste di sgomberi per i futuri lavori della linea C, il Comune opera anche sul fronte della linea B, ovvero quello che punta ad unire l’hub della stazione Notarbartolo con la stazione Giachery. Tratta che permetterà di chiudere l’anello superiore della linea ferrata stradale del capoluogo siciliano.  A tal proposito, con ordinanza 216 del 21 febbraio 2024, l’Ufficio Mobilità del Comune ha autorizzato l’esecuzione di rilievi topografici attraverso dei cantieri mobili sulle strade che saranno in futuro interessato dai cantieri per realizzare la linea B.

Ad occuparsene sarà la società Sis SpA. Nella lista di strade coinvolte rientrano piazza Ottavio Ziino, via Notarbartolo, via Duca della Verdura, piazza Giachery, piano dell’Ucciardone, via dei Cantieri, via Montepellegrino e piazza Antonino Caponetto. Fatto per il quale gli uffici del Capo Area Alessandro Carollo hanno previsto la chiusura al transito veicolare nella semicarreggiata o porzione di essa coinvolta dai controlli, durante i quali sarà comunque garantito il transito. L’ordinanza avrà validità di sessanta giorni dall’inizio dei lavori, i quali saranno avviati entro un mese. Interventi che dovranno essere adeguatamente segnalati attraverso apposita segnaletica stradale.

La fase due del sistema tram

Il 23 giugno 2023 gli uffici comunali hanno infatti aggiudicato l’appalto per la progettazione esecutiva e i lavori delle linee C, B e A. Esattamente in quest’ordine, per cronologia di priorità data dall’Amministrazione Comunale negli scorsi mesi. L’avviso si basa su un importo complessivo da poco più di 400 milioni di euro ed è stato aggiudicato alla società italo-spagnola Contrucciones y Auxiliar de Ferr, unica a presentare un’offerta per condurre le operazioni richieste.

Nell’alveo del progetto, l’Amministrazione ha deciso di dare priorità alla linea C, la quale interconnetterà l’attuale linea 4 alla linea 1, chiudendo sostanzialmente l’anello che interconnette i due polmoni del sistema tram esistente (stazione Notarbartolo e stazione Centrale). Una sezione lunga circa otto chilometri che si muoverà lungo viale Regione Siciliana per raggiungere la stazione della metropolitana Palazzo Reale- Orleans, a cui seguirà un ulteriore collegamento verso piazza Giulio Cesare. A seguire sarà realizzata la linea B, la quale punta ad unire i due hub della metropolitana rappresentati dalla stazione Notarbartolo e dalla stazione Giachery. Infine toccherà la linea A, quella più discussa, la quale dovrebbe interconnettere la Stazione Centrale allo Stadio, passando attraverso via Roma e via Libertà.

A gennaio avviati i primi sgomberi per la Linea C

Lavori per i quali la macchina amministrativa procede infatti a ritmo spedito. A fine gennaio, gli uffici del sindaco Roberto Lagalla hanno intimato lo sgombero di una stazione di servizio posta in corso Tukory, ovvero in corrispondenza di quello che sarà il futuro percorso della linea C, la prima per priorità scelta dall’Amministrazione per avviare le opere.

Rimozione che l’Amministrazione ha definito nel documento come “ormai improcrastinabile”. L’atto, richiesto dalla dirigente Patrizia Melisenda e dall’assessore Giuliano Forzinetti,  mirava a “dare urgentemente corso alle operazioni finalizzate all’integrale dismissione dell’impianto di carburante…comprese le cisterne sotterranee afferenti allo stesso, nella considerazione che lo stesso interferisce con il tracciato della predisponenda linea tranviaria“. Secondo previsto dal documento, il titolare dell’attività avrà 60 giorni di tempo per dare seguito a quanto previsto dal documento, attraverso la bonifica del suolo e del sottosuolo in cui opera l’attività. Ciò con particolare riferimento all’eliminazione delle cisterne e di ogni altro impedimento alle future opere. Nel caso in cui ciò non sarà fatto, il sindaco ha dato mandato agli uffici del Servizio Edilizia Pubblica “di attivare le azioni volte alla dismissione delle strutture esistenti sul suolo e nel sottosuolo, nonchè al recupero delle somme corrispost dall’Amministrazione per lo scopo, in danno dell’occupante medesimo“.

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