La Ztl non è ancora partita, i trenta milioni di euro che l’amministrazione conta di incassare sono molto lontani e già si muovono schermaglie importanti per cercare di sottrarre all’Amat questo incasso che dovrebbe servire, nelle intenzioni dell’amministrazione, a salvarne il bilancio.
Per evitare sorprese in sede di Consiglio comunale la giunta ha infatti disposto che sia direttamente la partecipata Amat ad incassare le somme introitandole al proprio bilancio. Anche l’assessore Giusto Catania spiegando le sette bugie sulla Ztl dice chiaramente che non è il Comune ad incassare queste somme. Per giustificare il provvedimento si cita un precedente: quello delle strisce blu.
Nel lontano 2006, infatti, con la nascita delle strisce blu per il parcheggio a pagamento, il servizio fu affidato direttamente all’Amat (tranne che per la parte in convenzione con Apcoa) che provvede ad incassarne i proventi. Il provvedimento Ztl è stato adottato sulla medesima falsa riga.
“Rispetto ad allora – dice Stefania Munafò della segreteria provinciale del Pd – la legge è cambiata. E’ intervenuto il decreto legislativo il 118/2011 che dispone che debba essere il Comune a introitare le somme per poi, eventualmente destinarle all’Amat. si tratta di incassi che devono essere utilizzati obbligatoriamente, per legge, a interventi per la diminuzione del traffico, di contrasto all’inquinamento, di miglioramento dei servizi di trasporto pubblico. non possono essere usati semplicemente per risanare i bilanci di una partecipata”.
Il tema è stato portato all’attenzione del segretario generale ed è probabile che nei prossimi giorni la questione arriverà sul tavolo del sindaco e dell’assessore. Se questa interpretazione di legge dovesse essere confermata per la giunta nascerebbe un bel problema. introitando le somme al bilancio comunale dovrà poi essere il Consiglio comunale a decidere la destinazione degli incassi.
Toccherà, dunque, al sindaco ed all’assessore Catania convincere la ,maggioranza comunale, alquanto ballerina, a destinare queste somme all’Amat ma in Consiglio sembra già formarsi una frangia trasversale che vorrebbe destinare i 30 milioni previsti (o almeno una parte di essi) ad altri interventi.
“Le scelte della Giunta comunale appaiono incomprensibili- dice Stefania Munafò . Il Consiglio Comunale è stato espropriato della competenza e non ha potuto deliberare l’introduzione delle tariffe attraverso il regolamento per la fruizione dei servizi pubblici. Si continua a tappe forzate verso l’introduzione della Ztl ignorando l’esistenza di un ricorso, ignorando la disposizioni introdotte dalla legge regionale e adesso, con arroganza, si va incontro al rischio di causare un danno erariale non mettendo le somme in bilancio come previsto dalla legge”
“La giunta Orlando – continua – deve rispettare la competenza del Consiglio Comunale su questa materia e permettere a sala delle Lapidi di scegliere sull’uso delle risorse incassate. Visto che non si riesce a far comprendere la necessità di rivedere la Ztl e rinviarne l’avvio, almeno i palermitani godano di un corretto suo di queste risorse. E al tempo stesso è necessario che si portino davanti al Consiglio Comunale budget e Piani industriali delle Partecipate per consentire il controllo analogo del quale il Consiglio comunale è stato scippato troppo a lungo”.
“Palermo necessita di molti interventi sul fronte del contrasto al traffico. Disponiamo di un parco autobus vecchio ed inquinante e non si hanno notizie di quelli elettrici; mancano le centraline antismog, e almeno tre quanti delle telecamere necessarie ai vachi circostanza che costringerà all’impiego di 160 vigili urbani togliendoli ad altri servizi”
“Occorre trasparenza – conclude la Munafò – soprattutto quando si chiede ai cittadini un ulteriore sacrificio sottoponendoli ad altri balzelli come la Ztl”.
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