Niente ampliamento della pianta organica al Tribunale di Termini Imerese. E contestuale riduzione di un giudice. Mole di lavoro troppo elevata ed il consiglio dell’ordine degli avvocati di Termini Imerese proclama lo stato di agitazione.

Le motivazioni

Diverse le motivazioni degli avvocati affidate ad una nota dove vengono evidenziate le criticità. “Notevole carico di lavoro – si legge – con una media totale delle iscrizione pro capite nel periodo dal 2016-2018 risultata pari: a 812 presso questo tribunale (il dato è il più elevato tra tutti i tribunali siciliani) b) a 662 a livello nazionale c) a 592 nei restanti Tribunali del distretto. Il che equivale a dire che presso il nostro Tribunale si registra un flusso di iscrizioni pro capite superiore di circa il 40% rispetto alla media degli altri Tribunali del Distretto e superiore di circa il 23% rispetto alla media nazionale: altro dato oggettivo è il rapporto giudice-cittadino che in questo Tribunale è pari a circa 1 a 17.000 mentre negli altri Tribunali del Distretto è pari mediamente a 1 a 8000”.

Con la nota il presidente facente funzioni del Tribunale ha evidenziato anche la assoluta necessità che venivano destinati al settore civile oltre il Presidente di Sezione tre nuovi giudici al fine di “affrontare adeguatamente il carico di lavoro e contenere la formazione di arretrato che si sta registrando in tutti i settori”.

Con nota diretta al CSM il presidente dell’ordine degli avvocati richiamata la precedente nota ha evidenziato come “la situazione per quanto concerne il civile presenta connotati di vero e proprio allarme anche in dipendenza della deficienza del numero di magistrati onorari (risultano vacanti 3 posti rispetto agli 11 previsti)”.

Peraltro, Loforti (già presidente del Tribunale) con nota dello scorso febbraio aveva segnalato la gravissima scopertura dei posti (3 sugli 11 previsti) di giudici onorari soprattutto nel settore civile (presenti 3 sui 5 previsti) con significative conseguenze anche nella materia del contenzioso.