• Il presidente dell’autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale “gioca d’anticipo”
  • Pasqualino Monti “I nostri progetti sono maturi al punto di consentirci di andare più veloci della burocrazia”
  • “In quattro anni abbiamo realizzato opere che di solito si realizzano in venti”

I porti di Palermo, Trapani, Termini Imerese e Porto Empedocle stanno cambiando il loro volto in modo radicale. A raccontare questa metamorfosi è Pasqualino Monti, presidente dell’autorità di sistema portuale del mare della Sicilia occidentale.

“I nostri progetti – sottolinea Monti a La Repubblica – sono tanto maturi da consentirci di andare più veloci della burocrazia: per questo in quattro anni abbiamo realizzato opere che di solito si realizzano in venti. Abbiamo già ultimato interventi per 300 milioni di euro, in corso ce ne sono per 200 milioni e sono già pronti ulteriori investimenti per altri 300 milioni”.

West Sicily Gate è sbarcata a Palermo

A Palermo è appena sbarcata West Sicily Gate, la società formata dai colossi delle crociere Msc e Costa che hanno deciso di puntare sullo scalo gestendo banchine e terminal e promettendo di triplicare i passeggeri fino a 1,5 milioni l’anno. Ma soprattutto vendendo il “marchio Palermo” come Roma, Firenze e Venezia, facendo arrivare i turisti statunitensi e trasformando Palermo nel punto di arrivo e partenza delle crociere.

Il ritorno negli investimenti sui cantieri

Al tempo stesso si torna a investire nei cantieri per ricominciare a costruire navi da crociera. Fincantieri, vicina al disimpegno, adesso è pronta a espandere il suo business. Ed anche per questo Costa e Msc hanno scommesso sulla Sicilia.

Gioco d’anticipo

Monti non perde tempo e per realizzare il nuovo bacino da 81 milioni nonché il molo trapezoidale da 25,5 ha deciso di chiedere alle banche di anticipare i soldi già stanziati dallo Stato.
Sottolinea: “Perché non possiamo permetterci di seguire i tempi e le rendicontazioni dei finanziamenti pubblici che vengono spalmati almeno in 15 anni. Qui tutto deve essere pronto alla fine del 2022 per il molo trapezoidale con i nove edifici per il centro congressi e le attività commerciali, il lago urbano, il parco archeologico, la piazza e i parcheggi. E a fine 2024 deve essere pronto il bacino”.

Per queste opere Monti è stato nominato commissario dal governo, ma non è questo che gli permette di far presto: “Finanziariamente non cambia nulla — spiega — e aspetto una nuova versione del decreto di nomina a settembre, poi partiremo a razzo. Ma sta tutto nell’assumersi le responsabilità, a volte ‘camminando sui bordi’ per velocizzare”.

“Semplificare meccanismi di identificazione e rendicontazione”

“Bisogna semplificare i meccanismi di identificazione e rendicontazione delle risorse. Se io, dragando il bacino Crispi, mi accorgo che la banchina verticale va consolidata e lo faccio, l’Unione europea non mi paga questo intervento perché i soldi erano per dragare. Su 22 milioni di opere realizzate ne sono arrivati dalla Ue solo 15. Per avere gli altri sette hanno chiesto altri documenti. Noi le imprese le paghiamo al massimo a trenta giorni, per questo vengono a lavorare qui e rispettano i tempi. Ma se dovessimo aspettare la burocrazia non andremmo avanti. Sui tanti soldi del Pnrr anticipare le somme diventa più difficile anche per noi, impossibile per un Comune. Si rischia di non riuscire a utilizzarli”.

Anche gli altri porti stanno cambiando il volto

Non solo Palermo cambia volto: “A Trapani stiamo dragando i fondali, il molo T sarà utilizzato per le crociere e a settembre inaugureremo il terminal crocieristi. A Porto Empedocle la stazione marittima è in costruzione e abbiamo demolito una serie di costruzioni fatiscenti. A Termini Imerese spero che il Comune autorizzi presto nuovi interventi”.

Monti ha le idee chiare

Nato a Ischia, casa a Civitavecchia, Monti ha idee chiare su Palermo e la Sicilia: “Una terra meravigliosa che ha saputo restare bellissima dopo tanti stupri e che dovrebbe avere il reddito pro capite più alto d’Italia. Ma bisogna investire e fare presto”. Anche sul ponte sullo Stretto: “L’ho sempre considerato una grande opportunità, ma deve essere collegato a strade e ferrovie e ai porti. Per questo avevo suggerito a Roma un unico commissario per il Ponte, la ferrovia Palermo-Catania-Messina e la rete stradale”.