“Sono troppe la case all’asta in Sicilia. Ogni giorno si rischia un caso Guarascio e non lo possiamo e dobbiamo permettere. La prima casa non si tocca. Il parlamento nazionale tolga subito le ragnatele alla legge voto che l’Ars ha approvato all’unanimità quasi un anno e mezzo fa e che sembra finita in un binario morto”.
Il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle all’Ars prova a scuotere la maggioranza Pd, che davanti ai pignoramenti a raffica, e persino ai suicidi, si volta dall’altro lato.
“Prova ne sia il fatto – dicono i deputati Cinquestelle – che a luglio è stata bocciata una nostra mozione alla Camera che prevedeva, a precise condizioni, la sospensione per 36 mesi della procedura espropriativa immobiliare. Ora il Pd ha la possibilità di rimediare parzialmente, ripescando con urgenza la legge fortemente voluta da noi e che ora è ferma al Senato”.
Per dare la scossa il M5S ha tirato un grosso sasso nelle acque stagnanti della politica, comprando e poi donando ai familiari di Giovanni Guarascio, la casa che il muratore di Vittoria aveva costruito con le proprie mani e che aveva cercato di sottrarre all’esproprio fino al gesto estremo del suicidio.
Il fenomeno dei pignoramenti in Sicilia ha assunto proporzioni preoccupanti. Lo dimostrano i dati dei tribunali sulle aste giudiziarie, il capolinea del percorso espropriativo che lascia supporre numeri di pignoramenti nettamente più grandi a valle. Attualmente in tutta l’isola sono in corso 5743 aste giudiziarie su beni immobili (appartamenti, aziende locali commerciali e industriali, fabbricati, magazzini). Di questi 2126 riguardano appartamenti. La provincia con il maggior numero di immobili all’asta è Palermo, con 2173 (1047 appartamenti). Seguono Trapani, con 2072 immobili (544 appartamenti), Ragusa 652 (233 appartamenti), Catania 307 (137 appartamenti), Agrigento 295 (99 appartamenti), Siracusa 114 (28 appartamenti) e Caltanissetta 113 (34 appartamenti). Quasi inesistenti le aste giudiziarie sugli immobili a Enna (11) e Messina (6).
Per correre ai ripari, l’Ars ha approvato all’unanimità il 22 ottobre del 2014 un disegno di legge voto fortemente voluto dal M5S (prima firmataria Vanessa Ferreri) che mira ad allentare la stretta degli enti riscossori, mettendo al sicuro non solo la prima abitazione, uno dei beni più preziosi per il cittadino, ma anche i beni mobili ed immobili strumentali all’esercizio di impresa. La legge sì è però impantanata a Roma, dove ha fatto pochissima strada. “E’ ora che metta il turbo – affermano i parlamentari Cinquestelle”.
Maggiori particolari sullo stato della legge a Roma e sulla donazione fatta alla famiglia Guarascio saranno comunicati nel corso di un incontro con i giornalisti che avverrà venerdì prossimo alle 11 davanti alla casa della famiglia Guarascio in via Brescia 214 a Vittoria. Saranno presenti oltre ai deputati regionali del M5S anche i portavoce nazionali del Movimento, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista.
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