Nuova speranza nella cura del tumore al fegato. In uno studio pubblicato sulla rivista internazionale “Epigenetics”, alcuni ricercatori dell’Istituto Euro-Mediterraneo di Scienza e Tecnologia (Manlio Vinciguerra, Francesca Rappa e Francesco Cappello), in collaborazione con scienziati italiani, inglesi, spagnoli, estoni, cechi e statunitensi, hanno dimostrato gli effetti e l’efficacia della guadecitabina, un farmaco chemioterapico, utile a prevenire la progressione del tumore maligno del fegato (epatocarcinoma).

Lo studio è stato effettuato sia in vitro, ovvero attraverso l’suo di modelli cellulari in provetta, che in vivo ovvero su cavie animali dette ‘modelli murini’ (solitamente topi). Lo studio è stato coordinato da Manlio Vinciguerra, mentre Francesca Rappa e Francesco Cappello hanno condotto i test e le valutazioni morfologiche.

Il tumore del fegato (epatocarcinoma)  è legato ad alterazioni di natura genetica i cui percorsi biologici sono noti. Proprio su queste alterazioni si sta incentrando la ricerca di nuovi farmaci chemioterapici che possano arrestarne gli effetti o quantomeno rallentarli

Il chemioterapico studiato in questo lavoro scientifico è un agente ipometilante (ovvero che incide sulle variazioni genetiche) di seconda generazione ed è in grado di bloccare la crescita delle cellule tumorali.

Uno degli aspetti più interessanti del lavoro è il fatto che la guadecitabina si sia mostrata efficace anche su modelli cellulari che non reagivano a farmaci analoghi di prima generazione cioè quelli utilizzati fino ad adesso

il lavoro con tutti i riferimenti scientifici può essere consultato il lavoro: http://www.tandfonline.com/