La sesta sezione della Suprema corte di Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordine di arrestare il deputato regionale Carmelo Pullara, oggi componente del Gruppo misto all’Assemblea Regionale Siciliana.
Il parlamentare era stato coinvolto nell’inchiesta “Sorella sanità” e accusato di turbativa d’asta. I supremi giudici hanno accolto il ricorso di Pullara, rappresentato dall’avvocato Giuseppe Di Peri, contro il provvedimento del tribunale del riesame di Palermo, che aveva ribaltato la decisione del Gip Claudia Rosini. Per quest’ultimo giudice non c’erano infatti gli estremi per mettere ai domiciliari l’esponente politico agrigentino, mentre per il riesame gli indizi rappresentati dal pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis erano sufficientemente gravi.
La Cassazione ha ritenuto invece che non vi fossero elementi d’accusa tali da giustificare una misura cautelare.
Nel processo già fissato, la posizione del parlamentare regionale era stata stralciata proprio in attesa del pronunciamento della Cassazione.
Il 4 giugno scorso, Pullara aveva scritto una accorata lettera aperta per spiegare la sua posizione e dichiararsi estraneo ai fatti, come ha sempre sostenuto.
Nella lettera di Pullara si legge: “Avrei voluto evitare di reintervenire su questa vicenda, soprattutto per rispetto al lavoro della magistratura, rispetto che però ritengo debba essere “a dare ed avere”, cosa che ad oggi non mi pare sia avvenuta. Infatti, continuo purtroppo a leggere, sia su talune testate on-line che di carta stampata, notizie che riguarderebbero la mia posizione, nonché le conseguenze della stessa, nella vicenda giudiziaria che la scorsa settimana ha investito taluni soggetti che si occupano di sanità e non la sanità. Diversamente, con tutto ciò che soprattutto di recente si legge su taluni comportamenti di magistrati applicando, la stessa regola, per giustizia ed equità, dovremmo parlare di magistratura malata, cosa che non è almeno a mio parere”.
“Punto fondamentale della Costituzione Italiana, – aveva proseguito Pullara – che regge il sistema democratico, è la separazione dei poteri dello Stato: il legislativo, l’esecutivo (questi due esercitati dalla politica) ed il giudiziario (esercitato dalla magistratura sia essa contabile, amministrativa ovvero penale/civile). Quindi rispetto reciproco, cioè senza supremazia di un potere sull’altro, seppur nel mantenimento delle proprie attribuzioni. Ma se uno dei poteri, ovvero dagli appartenenti ad uno dei poteri, pone in essere comportamenti non propriamente aderenti ai propri doveri, per esempio venendo meno al principio della riservatezza, si realizza di fatto una ingerenza di un potere sull’altro; per dirla con un esempio, le notizie fornite da tale magistratura ai quotidiani, per l’impatto sul convincimento della gente ed il consequenziale comportamento degli stessi, determina la modifica dei flussi di consenso libero e democratico, cioè la gente si allontana ovvero non si avvicina al politico che viene citato in indagini, seppur ancora se ne deve dimostrare la colpevolezza. E se poi come spesso avviene, ce lo dicono le statistiche, tutto finisce in una bolla di sapone, questa causata modifica del flusso elettorale libero e democratico che avvantaggia taluni e svantaggia altri, cosa rappresenta se non la indebita ingerenza di un potere dello stato (magistratura) su un altro (politica)?!In tal senso, a quale fini di giustizia può servire fare scrivere dai giornali che per l’On.lePullara era stato chiesto l’arresto seppur ai domiciliari?! Quindi, visto che non ci sono fini di giustizia, la trasmissione di notizie ai giornali determina solamente la modifica dei flussi di consenso da taluno verso altri?! Ovvero quale sarebbe l’intento?”
“Ed ancora – aveva dichiarato il deputato – perché questa richiesta non si rinviene nelle oltre 500 pagine dell’ordinanza posta in esecuzione il 21 maggio? Ed ancora, perché il legale dell’On. le Pullara richiede alla Procura di Palermo, ricevendolo nel gennaio 2020, le indagini sono del 2017, il certificato ai sensi dell’art.335, che accerta o meno la sussistenza di procedimenti penali in corso, nulla riportando lo stesso?! Ed ancora perché come correttamente fatto per altri, nelle more della definizione degli accertamenti il nome di Pullara non viene coperto con l’omissis?! Ed ancora, volendo aderire al costrutto mentale fatto dai magistrati inquirenti, perchè non si dice quale sarebbe stato il vantaggio per l’On.lePullara?! Che reato è un reato senza un vantaggio per chi lo compie, ammesso e non concesso come in questo caso che sia stato compiuto?! Quanti soldi l’On.le Pullara avrebbe rubato?! E se io a questo punto, visti i dubbi sui comportamenti posti in essere volessi affermare la stessa linea del sospetto che si applica su di me, e volessi verificare, con riguardo al pool inquirente, parentele impegnate in politica ovvero provenienze da procure di città eguali a chi ha esercitato una importante influenza nel precedente governo?!
I teoremi possiamo farli tutti, cosi come l’utilizzo della comunicazione per sciabolare, ma le ritengo non confacenti alle funzioni rivestite, tenuto conto che nessun potere ha e deve avere la supremazia sull’altro a norma della Costituzione!”.
“Devo aggiungere – aveva scritto ancora Pullara – ad onore di verità che conosco, come del resto conosciute da molti, per fatti professionali, taluni in quanto ex colleghi con i quali ci si è sempre confrontati su temi e fattispecie, molte delle persone interessate al procedimento giudiziario, alcune delle quali assurte agli onori della cronaca, fino a ieri, per fatti diametralmente opposti, cioè la lotta al malaffare ricevendo per ciò riconoscimenti di livello nazionale.
I dubbi che ho sopra riportato, mi sono nati quando leggendo l’ordinanza mi sono imbattuto nella seguente affermazione dei magistrati inquirenti che riporto testualmente:”…omissis… Ciò ha consentito di svelare, da una parte, la nefasta ingerenza politica, del tutto avulsa da logiche meritocratiche, nelle procedure di designazione dei direttori generali delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere siciliane da parte della Giunta regionale…omissis…”.
Orbene, come mai questo pool di magistrati si accorge ora di questo aspetto, peraltro previsto dalla norma e chiamato “spoil system”?! E perché questo aspetto non è stato sollevato con il governo Crocetta, di cui era big sponsor il Sen. Lumia, allorquando non veniva nominato, nell’aprile del 2014, quale direttore generale, tra i 18 nominati, il dott. Pullara che per 4 anni era stato giudicato, nella funzione di Commissario Straordinario dell’Azienda Civico, l’Ospedale più grande del Sud Italia insieme al Cardarelli di Napoli, da Agenas, ente nazionale del Ministero della Salute,tra il primo e secondo posto per percentuale di raggiungimento di obiettivi di salute prima ancora che economici, che ci sono pure stati avendo chiuso l’ultimo bilancio in attivo dopo anni ed anni di disavanzo?! Perché allora l’aspetto meritocratico non è stato sollevato dalla stessa magistratura?! Ovvero, sarebbe una colpa avere preso nella ultima competizione circa 10.000 voti, visti come frutto di chissà quali trame e nefandezze piuttosto che, come è realmente, di consenso personale e voglia di cambiare?! Ovvero ancora da ultimo, sarebbe un’altra colpa avere dichiarato che forse oggi una sanatoria edilizia potrebbe non essere un tabù?!”.
“Concludendo, per tornare da dove siamo partiti, – aveva detto il deputato – per applicare misure cautelari personali ad un soggetto, in particolare la privazione della libertà con arresto in carcere ovvero domiciliari, al netto del reato che può ipotizzarsi, fatta salva la flagranza, ci vogliono congiuntamente gravi indizi di colpevolezza ed uno dei seguenti tre motivi singolarmente presi ovvero congiunti: pericolo di fuga, inquinamento delle prove, reitera del reato. Su siamo seri, in quale di queste fattispecie rientrerei?!
A cosa serve tutto questo allora, visto che anche il gip si esprime in maniera tranciante sulla mia posizione?! Qual è, conseguentemente, il vero fine del dare alla stampa notizie al limite del paradossale, visto che alla giustizia, intesa come tale, questa aggressione tendente alla modifica del libero flusso democratico non serve?! Ovvero, con quale altro fine?! Perché questo atteggiamento da parte di un potere dello stato su un altro?! Sì ci vuole giustizia e la chiedo anche io non solo per me ma per tutti affinché la legge sia uguale realmente per tutti! Le ultime letture sul mondo magistratura certo non sono encomiabili e non sempre sono lontane da noi! Ciò non di meno la mia fiducia nella istituzione magistratura è intatta e mi consente di vivere serenamente questo momento alla luce di fatti, riscontri, accertamenti e serenità di valutazione che sono certo non mancheranno, così come in parte non sono mancati.
Con riguardo, invece, alla mia posizione quale Componente Commissione Regionale Antimafia, altra fattispecie che mi pare evochi suggestioni in chi più che necessità di capire e verificare ha necessità di apparire, rendo noto che già da subito ho comunicato al Presidente On.le Fava la mia astensione in tutte le sedute nelle quali a qualsiasi titolo verrà trattato l’argomento sanità, riservandomi di dimettermi, non di autosospendermi, in maniera da eliminare suggestioni.
Il mio dire odierno è sconsigliato da qualsiasi avvocato penalista, compreso il mio, al quale chiedo scusa, a causa della suscettibilità che potrebbe portare ad accanimenti ovvero ritorsioni, cui io non credo, ma io ho scelto di fare politica ed ho giurato sulla costituzione e voglio che si rispetti. Perciò, chiedo scusa ai miei affetti ed in particolare ai miei figli, ma vorrei solo che possano vivere in un mondo giusto per tutti, dove la legge è uguale per tutti, non solo per alcuni, ed essere pronti a non barattare la propria libertà con nessun altra cosa materiale o immateriale che sia!!!”.
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