Nel periodo compreso tra il 22 e il 28 dicembre transiteranno dall’Aeroporto di Palermo Falcone Borsellino circa 115 mila passeggeri, in entrata e in uscita.
Il dato complessivo evidenzia una tenuta della domanda, con una crescita significativa del traffico internazionale, superiore al 20%, a fronte di una contrazione del traffico domestico pari a circa -5%.
Dati coerenti con le tendenze generali del turismo
Il quadro che emerge è coerente con le tendenze generali del turismo e con l’evoluzione della domanda di mobilità che vede crescere l’incidenza dei flussi internazionali, mentre si riduce quella dei viaggi nazionali. Una dinamica che riflette, da un lato, il rafforzamento dell’attrattività della Sicilia sui mercati esteri e, dall’altro, una fisiologica rimodulazione della domanda domestica.
“I dati confermano una traiettoria chiara: l’aeroporto di Palermo sta consolidando il proprio profilo internazionale, in coerenza con le dinamiche del turismo europeo – dice Gianfranco Battisti, amministratore delegato di Gesap, società di gestione dell’aeroporto internazionale Falcone Borsellino di Palermo – La crescita dei passeggeri internazionali è il risultato diretto dell’aumento dei collegamenti con l’Europa, attivati anche nella stagione invernale, e rappresenta un fattore chiave per la destagionalizzazione dei flussi turistici e per il rafforzamento delle relazioni economiche e culturali della Sicilia. La flessione del traffico domestico – conclude Battisti – va letta all’interno di un contesto più ampio di riequilibrio della domanda, mentre il trend internazionale evidenzia la capacità dello scalo di intercettare nuovi mercati e nuovi segmenti di viaggiatori. È su questa direttrice che continueremo a lavorare, per rendere Palermo sempre più connessa, accessibile e competitiva nello scenario aeroportuale mediterraneo ed europeo”.
Federalberghi, “C’è un cambiamento strutturale”
Il turismo a Palermo conferma, però secondo Federlberghi, un cambiamento strutturale nelle abitudini di viaggio: si parte sempre prima, anche a Natale. Già dal 22 dicembre, secondo le stime di Federalberghi Palermo, le strutture alberghiere della città hanno iniziato a registrare presenze significative, con un’occupazione media che si è attestata intorno al 50%, un dato incoraggiante per un periodo che fino a pochi anni fa era considerato di bassa stagione.
Presenze crescono avvicinandosi a Capodanno
Dalle proiezioni emerge che le presenze turistiche crescono progressivamente con l’avvicinarsi del Capodanno, periodo in cui entra in modo deciso anche il mercato internazionale, determinando un forte incremento della domanda. Per la notte di San Silvestro, infatti, si registra il pienone negli hotel della città, con livelli di occupazione prossimi al tutto esaurito.

“Questi numeri ci raccontano un cambiamento profondo – dice Rosa Di Stefano, presidente di Federalberghi Palermo – Palermo oggi viene scelta consapevolmente anche in inverno: i turisti arrivano prima, restano più giorni, spendono di più e cancellano meno. È il segnale di una città che ha consolidato la propria attrattività come destinazione urbana, culturale e di esperienza, non più legata solo alla stagionalità”.
Accanto all’aumento delle presenze, si registra anche una crescita della tariffa media e, di conseguenza, della spesa del turista. Nei quattro stelle la tariffa media si attesta intorno ai 150 euro a notte, a persona, segnale di una domanda più consapevole e orientata alla qualità dell’offerta.
Soggiorni si fermano intorno ai tre giorni
Un altro dato significativo riguarda la durata dei soggiorni. I pernottamenti medi si attestano intorno ai tre giorni, a conferma di una permanenza più lunga e di un’esperienza urbana vissuta con maggiore intensità. Per queste festività, inoltre, si registra un tasso di cancellazione molto basso, indice di una domanda solida e di una forte fiducia dei viaggiatori nella destinazione Palermo.
“Il trend – conclude la presidente di Federalberghi Palermo – conferma la crescente competitività di Palermo sui mercati nazionali e internazionali e rafforza la necessità di continuare a investire su programmazione, servizi e qualità dell’accoglienza per rendere strutturali risultati che oggi non sono più episodici, ma sempre più consolidati”.






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