• Pronta la bozza della riforma del turismo in Sicilia
  • Aggiorna una legge che ha ormai 50 anni
  • Marchi di qualità e vocazioni delle strutture ricettive
  • Agenzia regionale del Turismo
  • Codice identificativo per lottare l’abusivismo
  • Semplificazioni burocratiche e autorizzative

 

La riforma in pillole, tutte le novità

Un codice identificativo regionale per riconoscere subito le strutture autorizzate e per accedere ai servizi dando una sferzata alla lotta all’abusivismo, sette marchi di qualità per le strutture ricettive a seconda della loro vocazione, una agenzia regionale del turismo che serva a superare troppe lentezze burocratiche  e snellire ogni procedura ed una riforma anche del sistema degli enti provinciali del turismo in modo da fornire un interlocutore unico a chi opera nel settore e tagliare tempi e autorizzazioni e, infine, uno sguardo attento anche alle Agenzie di Viaggio.

Dopo 50 anni arriva la riforma del Turismo

C’è tutto questo nella riforma del turismo del governo Musumeci. A raccontarla a BlogSicilia è l’assessore regionale al settore Manlio Messina. Una riforma che arriva dopo 50 anni visto che attualmente il settore che dovrebbe essere trainante per l’economia isolana è ancora governato da una legge degli anni ’70.

Il confronto con le associazione di categoria

L’iter della riforma è in uno stato avanzato. In assessorato si sono già tenuti i primi confronti con le associazioni di categoria dalle quali si sono ricevuti suggerimenti. “Entro un paio di settimane invieremo la prima bozza proprio alle associazione per avere il loro parere, eventuali ulteriori suggerimenti ed il via libera per procedere con la predisposizione di una norma importante che cambierà il volto dell’accoglienza in Sicilia” dice l’assessore Manlio Messina.

L’iter, passo per passo

L’iter della riforma è chiaro. Le associazione avranno una decina di giorni per le loro osservazioni poi la bozza verrà integrata ed andrà in giunta di governo. Dopo il passaggio da palazzo d’Orleans verrà trasmessa all’Ars e andrà all’analisi delle commissioni di merito per arrivare in aula, si spera, a settembre

Assessore non crede che arrivando a settembre una riforma così importante rischi di impantanarsi visto che sarà già tempo di bilancio e finanziaria e sappiamo che si tratta di documenti non semplici?

“Penso che se ci sarà la volontà la riforma può essere affrontata, discussa, migliorata e approvata. Ci sono i margini per trattarla. E’ una riforma importante che porta innovazione. Una legge moderna e propositiva, una riforma 4.0 alla quale la Sicilia ha un grande interesse. Una norma che porterà sviluppo e innovazione e dunque come tale va trattata”

Entriamo, allora nel merito. Distintivi i marchi di qualità che vengono introdotti da questa legge

“Sì, si tratta di sette diverse tipologie di marchi di qualità che la Regione assegnerà alle strutture. Avremo le strutture green, quelle dedicate allo sport, il settore wedding e congressi, il marchio di accessibilità che riconosce l’abbattimento di qualsiasi barriera architettonica, il marchio family friends e il marchio pet friends. Introdurremo, poi, il CIR, il Codice Identificato regionale, che verrà assegnato ad ogni struttura. Sarà una sorta di carta d’identità della struttura necessaria per tutto. Sarà un importante strumento di lotta all’abusivismo che è una piaga in questo settore. Anche Booking ed AirBnB, per nominare due colossi, dovranno offrire, in Sicilia, solo strutture dotate di codice CIR o incorreranno in pesanti multe”.

Dunque il fenomeno della casetta privata messa in affitto in nero per qualche settimana?

“Intendiamo regolamentare anche questo. Chi mette in affitto la propria casa su AirBnB dovrà dotarsi di codice CIR, dovrà pagare le tasse e la tassa di soggiorno regolarmente come tutti gli altri in un sistema di garanzie per il turista e di equità per chi offre ricettività”

Dunque si gioca tutto sulla lotta all’abusivismo?

“Certo che no. Fondamentale è la nascita dell’agenzia regionale del turismo che servirà ad abbattere i tempi della burocrazia, a gestire le promozioni turistiche dell’isola, prendere decisioni e metterle in atto nei tempi necessari al mercato, fornire un interlocutore unico e diretto agli operatori. Ci sono, poi, da fare interventi nel nostro patrimonio ricettivo. Occorre modernizzare le strutture non da un punto di vista strutturale ma di dotazione. Anche le classificazioni sono superate. Attualmente ci ritroviamo con 4 stelle in Sicilia che con criteri moderni sarebbero forse un tre stelle. Anche su questo bisogna intervenire”.

Una riforma degli ex Enti Provinciali turismo?

“No, si tratterà di cose diverse. Interveniamo anche in quelli per mettere ordine. Attualmente gli operatori hanno tre interlocutori: comuni, ex Province e Regione. Non è possibile, devono avere un solo interlocutore e le procedure vanno velocizzate. Così come anche il settore delle Agenzie di viaggio deve essere messo in condizione di maggiore serenità. Si tratta di un comparto colpito dalla pandemia ma che già era in difficoltà prima. Servono nuovi sistemi di prenotazione, nuove procedure autorizzative snelle e chiare. La riforma va in questo senso”.

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