‘Le cose vanno così bene che rischiamo di ritrovarci più poltrone che culi’. La battuta, volgarotta e forse infelice, di un notabile azzurro sembra fotografare perfettamente la situazione del centro destra italiano. Un exploit al di sopra delle previsioni soprattutto in Sicilia iniziato con la vittoria di Nello Musumeci ma nell’area già da prima e che oggi può portare ad un risultato di primo piano anche alle politiche.
Così si è aperta la caccia al posto nelle liste del centro destra con assalto al carro del probabile vincitore in corso. Un carro che, però, stavolta vuol farsi abbordare perché dai sondaggi ha più possibilità che uomini da piazzare. Assegnati, dunque, gli spazi ai fedelissimi che si sono fatti questi anni di purgatorio servirà avere uomini e donne da piazzare altrove.
Il primo tema per gli azzurri sarà scegliere il capolista al Senato e in corsa sembrano essere due palermitani ovvero Francesco Scoma e l’ex presidente del Senato che tanto si è speso per Miccichè alle regionali Renato Schifani.
Ad aprire la lista per la camera dei deputati potrebbe essere Gabriella Giammanco. Poi spazio a fedelissimi e figliol prodighi nei collegi uninominali. Ci sarà chi ha tenuto botta come il consigliere comunale Giulio Tantillo, e chi torna a casa come Francesco Cascio e Simona Vicari.
Parlando di fedelissimi a Catania ci sono nomi come Vincenzo Gibilino e Basilio Catanoso che sono due uscenti. Il primo, però, non è proprio gradito al commissario del partito in Sicilia e presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ed è spesso stato una voce fuori dal coro. Per le nazionali potrebbe correre l’eurodeputato Salvo Pogliese che dopo aver detto no alle sirene regionali potrebbe aver voglia di tornare in parlamento in Italia. Una scelta che potrebbe fare anche se non abbandona l’idea di correre contro Enzo Bianco al rinnovo del sindaco di Catania che cade, anche questo, nell’anno in corso.
In corsa potrebbe esserci Valentina Scialfa che ha lasciato il posto di assessore nella giunta Bianco proprio per fare il suo salto del fosso. Voci parlano di un posto riservato all’ex tronista di Uomini e Donne Ylenia Citino che non è una novità essendo già stata candidata alle Europee.
Nelle altre città di spessore siciliane i giochi sembrano fatti. A Siracusa appare scontata la riconferma di Stefania Prestigiacomo che si è già attrezzata con un ufficio stampa elettorale, e di Bruno Alicata. Nino Minardo alla Camera e per Giovanni Mauro al Senato a Ragusa sono un’altro passaggio scontato.
Messina si conferma essere la città di amici e parenti. Francantonio Genovese, che resta non candidabile, dopo aver piazzato il figlio nel parlamento regionale, punterebbe sul cognato Franco Rinaldi. Per gli altri in corso i sempiterni Nino Germanà e Santi Formica. Tutte riconferme altrove con Pino Federico a Caltanissetta, Riccardo Gallo ad Agrigento, Salvo Campione a Enna.
Al centro dello schieramento Ester Bonafede e Giovanni Pistorio rivendicano un posto. La prima ha guidato il partito prima alla rinascita a Palermo e poi alla vittoria alle regionali, il secondo è tornato a casa e dunque è un altro figliol prodigo. Non sembrano esserci dubbi su Saverio Romano e le politiche potrebbero segnare il grande ritorno di Antonello Antinoro.
In tema di figli che che raffaele Lombardo, dopo aver portato nella scorsa legislatura in Parlamento siciliano il figlio Toti e aver scelto di non ricandidarlo nel 2017, adesso potrebbe sostenere il nipote Giuseppe, figlio del fratello Angelo.
A destra c’è da capire se i salviniani correranno con una lista propria dopo l’esperienza fatta in Sicilia dove sono rimasti fuori da tutto. Le liste sono fatte ma dovrà essere Salvini in persona a firmarle.
Ovviamente, c’è Angelo Attaguile, coordinatore perla Sicilia orientale che sarà capolista al Senato mentre l’altro coordinatore, quello della Sicilia occidentale, il nisseno Alessandro Pagano correrà nel collegio uninominale proprio di Caltanissetta. A Palermo sarà un ‘recupero’ di nomi noti. Nuovo spazio a Francesco Vozza che nei mesi passati è stato critico con la gestione del suo partito e nuova occasione all’ex An, l’avvocato Salvino Caputo.
A Catania non macherà posto per Fabio Cantarella, vicesindaco di Mascalucia, e per Filippo Drago e Anastasio Carrà, attualmente primi cittadini di Acicastello e Motta Sant’Anastasia. Altro sindaco in lizza sarà quello di Acate, Franco Raffo.
Tra le donne, si fanno i nomi di Elisabetta Pasqualino di Pedara, prima consigliera comunale eletta in Sicilia con la Lega, e dell’imprenditrice Angela Damigella.
In casa Fratelli d’Italia a Palermo torna in corsa Giampiero Cannella ma vuole correre anche Ignazio La Russa; a Catania toccherà a Manlio Messina che nel frattempo ha assunto un ruolo di primo piano nel gabinetto dell’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo.
Ma le elezioni nazionali saranno anche l’occasione per consolidare e lanciare verso lidi non solo siciliani il movimento del presidente della Regione Nello Musumeci ovvero Diventerà Bellissima. In corsa il deus ex machina del partito posto alla guida dal primo congresso di Palermo qualche settimana fa ovvero Raffaele Stancanelli ma con lui correrà anche l’avvocato catanese Enrico Trantino anche se il movimento non avrà una propria lista ma quasi certamente i suoi candidati troveranno ospitalità in altre liste.
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