L’ormai ex Capogruppo del M5S a Sala delle Lapidi, dopo essersi proclamato “indipendente” per diversi contrasti sulla gestione del Movimento, lancia un’altra bordata ai vertici.

“Non parlate in mio nome. Basta! Non è possibile continuare a far finta che nulla stia accadendo, rivolgendo il proprio sguardo altrove. Mi dissocio – avverte Forello – dalle prese di posizione dei Ministri Di Maio e Toninelli, no. Il vostro modo sprezzante di parlare di persone, come se fossero cose, non è accettabile. No. Non parlate in mio nome”.

L’accusa arriva tramite i suoi canali social, in cui l’ex Candidato sindaco del M5S di Palermo, in netta opposizione con le politiche sull’immigrazione del Governo gialloverde, rincara: “Mi rivolgo ai tanti cittadini che hanno votato il M5S, chiedo a loro di alzare la voce, di prendere una posizione chiara; non si può cedere, ancora, il campo alla teoria che sia necessario occuparsi ‘prima’ di qualcosa o di qualcuno, a discapito di qualcos’altro o di qualcun altro; non si può accettare la strategia del chi è più duro o intransigente, sulla pelle degli altri – dice l’ex Capogruppo. Non si può continuare a perseguire la cosiddetta politica dei due forni”.

Il percorso “indipendente” di Forello, all’interno del Consiglio Comunale di Palermo, sancisce ufficialmente una separazione in casa, frutto di un fuoco che covava sotto le ceneri. Il suo attacco è duro: “No! Bisogna mettere fine a questa inaccettabile contrapposizione e contraddizione: da una parte, di quella politica, che si mobilita per la questione dei migranti, ma che poi si è mostrata incapace di agire sulle cause del fenomeno e indifferente alla condizione culturale-sociale-economica del nostro paese”.

È chiaro il Consigliere comunale, la sua visione politica, che rimanda ai principi originari del movimento, prevede che è “buono e giusto accogliere, soccorrere e far sbarcare le persone che si trovano in mezzo al mare, così come occuparsi dei bisogni dei cittadini, di quelli che sono in difficoltà o sono in uno stato di emarginazione economica e sociale”.

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