Come si divide per due lo 0,.. qualcosa per cento? E’ la domanda matematica che si farà la politica da oggi in poi. ed è la domanda principe a cui rispondere dopo l’ennesimo strappo in casa Udc, stavolta quello definitivo.

Il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa ha, infatti, sospeso a titolo cautelativo dal partito e ha deferito al collegio dei probiviri il presidente dello stesso Udc Gianpiero D’Alia, laeder dei ribelli siciliani. la scelta è stata assunta, si legge nel provvedimento, per le “gravi affermazioni lesive dell’immagine del partito e offensive nei confronti dei suoi 50.000 iscritti”.

Cesa si riferisce alla frase “l’Udc è morta, stiamo parlando del nulla…” detta dal presidente D’Alia. una spaccatura che ha radici profonde nel tempo e che si è concretizzata nelle scorse settimane a Palermo con il gruppo dei deputati siciliani rimasti in sella all’Ars nonostante la ‘scomunica’ del segretario nazionale.

Adesso arriva la sospensione ma D’Alia non solo non se ne preoccupa ma annuncia le proprie dimissioni. “Confesso che è abbastanza inebriante essere sospeso dal nulla – conferma il leader dei centristi siciliani -. Per amicizia verso l’onorevole Cesa, mi prodigo per evitargli nuovi strappi sul fronte della legalità statutaria e gli rassegno volentieri le mie dimissioni. Se mi fornisse – ironizza – l’indirizzo a cui inviarle, gli sarei infinitamente grato”.

Carica la mano, invece, il segretario dell’Udc Adriano Frinchi, eletto in Sicilia ma mai riconosciuto nel ruolo dal partito nazionale che ha inviato un commissario: “Cesa è da lungo tempo segretario dell’Udc: mi pare non abbia mai preso provvedimenti così pesanti nei confronti di cocainomani e condannati per reati gravi – dice -, lo fa invece per un politico per bene come D’Alia. Questo la dice lunga sui parametri politici di Cesa. Siamo sgomenti”

Gianpiero D’Alia, parlamentare di Area Popolare e fondatore dei ‘Centristi per il Si’, ha ormai chiaro il suo percorso fuori dallo scudocrociato in vista delle prossime elezioni