“Si invita la Signoria Vostra a notiziare questo Dipartimento dell’Urbanistica (Assessorato Territorio e Ambiente della Regione siciliana ndr) entro 20 giorni dalla presente significando che in caso di infruttuosa decorrenza del predetto termine questo Servizio proporrà apposito intervento sostitutivo“.

E’ la parte conclusiva di una lettera partita questa mattina dall’Assessorato territorio e ambiente della regione Dipartimento urbanistica all’indirizzo del sindaco, del Presidente del Consiglio Comunale e del segretario generale del comune di Palermo.

In discussione c’è il Piano regolatore generale della Città di Palermo, all’ordine del giorno del consiglio comunale da tempo ma mai discusso fino ad ora. in particolare il dirigente generale del dipartimento regionale che esercita il controllo sugli enti Locali in questa materia, Rino Giglione, scrive “emerge che il Consiglio Comunale con atto deliberativo 206 del 5 giugno 2013 (quasi tre anni fa ndr) ha approvato le Direttive generali del redigendo PRG”

Da allora più nessuna notizia. Dunque la Regione da 20 giorni di tempo per spiegare il ritardo e minaccia l’invio in un commissario ad acta se non saranno date opportune spiegazioni. Il Piano regolatore di Palermo è vecchio di 20 anni e la proposta di nuovo piano è all’ordine del giorno del consiglio dal 12 novembre 2015.

Una minaccia di commissariamento che pioverà, dunque, come un fulmine a ciel sereno sul Consiglio Comunale che proprio oggi sta discutendo la materia delle Varianti al Piano regolatore esistente. in pratica invece di procedere all’adozione del nuovo Piano regolatore si è scelto di modificare quello esistente per alcuni lavori della clinica La Maddalena e per il centro commerciale di via Trabucco oltre che per diversi altri interventi di lottizzazione e di natura edilizia in genere.

Proprio nella seduta di oggi il consigliere comunale del Pd Nadia Spallitta ha chiesto e ottenuto che il PRG venisse prelevato dall’ordine del giorno e messo in discussione ma dopo un voto favorevole e il prelievo del

Piano il Consiglio è tornato ad accantonarlo ed ha ripreso la discussione sulle varianti.

“Si tratta di una scelta dissennata -dice la responsabile ambiente della segreteria del Pd Stefania Munafò – perchè le Varianti vanno a incidere negativamente sul PRG e di fatto lo stravolgono prima ancor ache vada in discussione. Non ha senso procedere in questo modo e mi chiedo il perché”.

“Quanto sta avvenendo in consiglio comunale in questi giorni è oltremodo sconfortante e preoccupante per le sorti di questa città. Primo esempio è via Trabucco, variante incompatibile perché si fa un uso promiscuo di un area residenziale che coinciderà con un area D2 area industriale e commerciale”.
“In secondo luogo è in discussione una lottizzazione su aree i cui lotti sono inferiori ai 10.000 mq misura prevista normalmente per le lottizzazioni e lo si fa sostenendo che non necessiteranno di autorizzazione Vas, ma la legge è cambiata ed oggi sono assoggettate a queste verifiche”.
“Invece di continuare a privare la città del nuovo PRG il sindaco ripristini i rapporti istituzionali e di trasparenza con l’amministrazione regionale e faccia trattare il nuovo PRG”.