L’Fbi, finora, l’hanno vista solo in tv: X Files, Criminal Minds, Il silenzio degli innocenti, film e serie con protagonisti gli agenti di una delle migliori agenzie investigative del mondo.
Ora per alcuni di loro la fiction si trasforma in realtà. La Fondazione Giovanni Falcone ha bandito un concorso a cui parteciperanno 400 scuole italiane: l’istituto vincitore invierà a giugno una delegazione di studenti a Quantico, in Virginia, sede dell’accademia del Federal Bureau of Investigation.
A illustrare il concorso, che premierà con la visita dell’accademia le migliori creazioni letteraria e artistica, e a parlare degli antichi rapporti di collaborazione investigativa tra le forze dell’ordine italiane e quelle statunitensi, collaborazione iniziata proprio dal giudice Giovanni Falcone, sono stati oggi la sorella del magistrato ucciso dalla mafia, Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone, il direttore centrale della Direzione per gli Affari Generali della Polizia di Stato Filippo Dispenza, Giovanna Boda, direttore generale del Miur, Giuseppe Costanza, autista del giudice sopravvissuto all’attentato e Tina Montanaro, moglie di Antonio, il caposcorta morto nell’eccidio del 23 maggio 1992.
L’incontro, a cui hanno partecipato oltre cento tra docenti e presidi di scuole primarie e secondarie di Palermo e della provincia, è servito anche a fare il punto sulle iniziative organizzate da Fondazione, Miur e Polizia di Stato in occasione del 26esimo anniversario della strage in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta: Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. Ai docenti presenti, che hanno presentato le attività svolte durante l’anno scolastico in un percorso di educazione alla legalità che culmina ogni 23 maggio nella giornata della Memoria, è stato illustrato il tema portante delle commemorazioni di quest’anno. Il ventiseiesimo anniversario della strage di Capaci avrà infatti al centro le scorte, eroi silenziosi, angeli custodi che rischiano la vita per proteggere servitori dello Stato come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
“Questo Paese spesso dimentica questi eroi o li definisce eroi per caso. Ma le vittime di Capaci, via D’Amelio, via Fani e tutte le altre morte nell’adempimento del dovere non sono ‘per caso’. Erano tutti consapevoli dei rischi che correvano ed è giusto ricordare le loro storie, i loro nomi”. Dispenza ha anche parlato dell’importanza del ruolo delle scuole nella formazione dei giovani. “Non sempre le famiglie da sole ce la fanno – ha spiegato- Per questo la scuola è importantissima. L’educazione civica è importantissima. Il nostro faro è e resta l’articolo 54 della Costituzione che ci dice di servire lo Stato con disciplina e onore. Tanti, anche nelle istituzioni, non hanno onore, non fanno le scelte giuste, prendono le scorciatoie. Perciò i ragazzi vanno educati”.
“Dopo tanto dolore ci aiuta la speranza di poter cambiare la società attraverso i giovani. – ha detto Maria Falcone – Mi capita sentirmi dire in alcune scuole di quartieri con forte disagio sociale ‘non credevamo che Falcone fosse questo’. Frasi così mi fanno capire quanto è importante che i ragazzi comprendano che prezzo non solo la famiglia di Giovanni, ma tutta la società palermitana ha pagato a causa della mafia”
Nel corso dell’incontro sono stati trasmessi due video: uno sulle cerimonie dello scorso anno, un breve flash sulle iniziative organizzate nei vari punti della città, e un altro sul ruolo della memoria realizzato da una scuola di Casteldaccia.
“Conoscete X Files, Criminal Minds? Ebbene noi, quelli veri, siamo molto meglio – ha detto Elizabeth Rosato, responsabile per i rapporti con l’Italia dell’Fbi presente all’iniziativa- Per me è un grande privilegio essere qui e offrire il supporto dell’agenzia a coloro che vinceranno il concorso”. Rosato ha parlato degli antichi legami tra il Bureau e la polizia italiana “insieme contro corruzione e criminalità organizzata in diverse indagini”, ha detto ricordando, poi, che nel giardino dell’accademia di Quantico c’è una statua del giudice Falcone. “Ogni studente che diventerà un agente passa per quel giardino e a ciascuno viene ricordato il prezzo che si paga per il trionfo della giustizia”, ha spiegato.
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