Il progetto “Open data” contribuirà a creare decine di posti di lavoro e a far diventare la Sicilia tra le regioni più all’avanguardia nel settore della cittadinanza digitale e della strategia ditale nazionale ed europea. È ciò che sostiene l’assessorato regionale all’Economia che contribuisce al progetto di digitalizzazione delle banche dati delle istituzioni dell’Isola. Nel quartiere palermitano di Brancaccio, inoltre, nascerà un grosso centro di elaborazione dati.

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La Regione sta lavorato sui Patti di integrità evoluti per la prevenzione della corruzione e il monitoraggio degli appalti e delle opere, attraverso il data center. Si tratta di un sistema che consentirà di controllare gli appalti delle opere pubbliche, attraverso il “monitoraggio civico”: gli enti firmatari del “Patto” seguiranno le varie fasi dei lavori e faranno da intermediari nei confronti della società civile; le informazioni, poi, confluiranno nel grande Data center che sorgerà nell’ex Asi di Brancaccio.

Le iniziative sono state illustrate dal vicepresidente e assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, a conclusione della “Settimana dell’Amministrazione aperta” svolta in tutt’Italia, su iniziativa del ministero della Funzione pubblica.

Il portale Open data (dati.regione.sicilia.it), tramite l’Autorità regionale dell’innovazione tecnologica, guidata dal dirigente generale Vincenzo Falgares, in soli 3 mesi (settembre-dicembre 2018), ha triplicato, rispetto all’anno precedente, i numeri e la portata delle informazioni a disposizione di Regione, enti, Comuni, società partecipate, imprese, associazioni civiche, professionisti, ricercatori e cittadini. Si tratta di una potente banca dati che, tramite il sistema di catalogazione Open data, contiene un notevole patrimonio informativo pubblico.

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