La struttura del Commissario Unico per la Depurazione guidata da Maurizio Giugni ha consegnato oggi l’impianto di depurazione e il sistema di collettamento delle acque reflue adeguato e potenziato per servire l’agglomerato di Trabia e la frazione di San Nicola L’Arena, in provincia di Palermo.

L’inaugurazione dell’impianto

A seguito della consegna, domani 1 aprile alle ore 10 presso la sede del Comune si terrà l’inaugurazione dell’impianto di depurazione e del sistema di collettamento fognario dove si esporranno i lavori realizzati per poi fare un sopralluogo all’impianto sito in contrada Gorga. Con il Subcommissario alla Depurazione Riccardo Costanza, prevista la presenza dell’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò e di Carolina Varchi, assieme a rappresentanti dell’Assemblea Territoriale Idrica, del Comune e di AMAP. L’incontro è aperto alla partecipazione degli organi di informazione. Poi seguirà un sopralluogo al depuratore.

L’acqua in Sicilia è un pò meno inquinata

La Sicilia supera lo scoglio della valutazione della Commissione Europea relativamente alla protezione delle acque dall’inquinamento causato dai nitrati provenienti da fonti agricole e si mette in regola, per la propria parte, per quel che riguarda la costituzione di messa in mora di fronte alla quale si è trovata l’Italia. Con un parere motivato indirizzato al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, notificato a Palazzo d’Orléans, la commissione ha “promosso” la Regione che sull’argomento, grazie all’attività condotta dall’Autorità di bacino della Presidenza della Regione, ha adottato i provvedimenti necessari per consentire la riduzione dell’inquinamento delle acque causato direttamente o indirettamente dai nitrati di origine agricola, e intervenire sulla prevenzione.

Il richiamo di Bruxelles

Il richiamo di Bruxelles era partito nel novembre del 2018 e reiterato poi nel dicembre 2020, quando l’Ue aveva rilevato in diverse regioni d’Italia, compresa la Sicilia, numerosi superamenti dei valori dei nitrati nelle acque stabiliti dalla direttiva 91/676/Cee, “invitando”, pertanto, il governo italiano a mettersi in regola. Le contestazioni riguardavano essenzialmente il sistema di monitoraggio e la delimitazioni delle cosiddette “Zvn”, le Zone vulnerabili ai nitrati. Di fronte a tali rilievi, la Sicilia ha messo in atto i ‘programmi d’azione’, vale a dire quelle misure necessarie a ridurre il rischio da inquinamento da nitrati, evitando la scure dell’organismo comunitario.

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