Non si ferma l’iniziativa Una Pizza per un Sorriso. Evento benefico ideato da Lorenzo Aiello, prosegue il suo giro nei quartieri popolari di Palermo. Dopo aver fatto tappa alla Kalsa, Una Pizza per un Sorriso è sbarcata oggi, come da programma, a Borgo Vecchio. Li, Aiello, assieme ad alcuni pizzaioli professionisti e ad alcuni componenti di Euroform hanno intrattenuto tanti bambini del quartiere.

Queste le parole di Lorenzo Aiello: “Siamo tutti, compreso Euroform che è entrata a pieno titolo nel nostro progetto una pizza per un sorriso. Continueranno loro la mia missione un giorno. Oggi siamo a Borgo Vecchio per dare un sorriso in più a questo quartiere. I bambini, vedendo questa figura, queste persone professionali dell’arte bianca, posso diventare professionisti pizzaioli. Questo è un messaggio forte che vogliamo lanciare a tutti i quartieri meno fortunati”.

L’iniziativa continuerà il 19 settembre a Collesano, come conferma l’autore dell’evento itinerante. “Ci sono tante tappe da effettuare – ha continuato – e tanti sorrisi da portare nel territorio siciliano. Oggi faranno mani in pasta, metteremo le mani in pasta ai bambini e faremo vedere come si fa un vero e proprio impasto per realizzare li pizze. Oggi i bambini possono avere il piacere di diventare pizzaioli per un giorno”.

Presente il cabarettista Totò Borghese che ha rallegrato i presenti.

Manca il Palermo Fc ed i bambini “Dove sono i giocatori?”

L’evento, che si è svolto nelle vicinanze della sede del club organizzato Curva Nord Inferiore, sarebbe dovuto essere un’occasione di incontro tra i bimbi del quartiere ed una rappresentanza del Palermo Fc, squadra che milita in serie B. Ma così non è stato perché la società di viale del Fante ha dovuto declinare l’invito a partecipare a tale incontro. Una assenza percepita anche dai più piccoli che hanno chiesto dove fossero i giocatori, i loro beniamini. Non senza qualche imbarazzo da parte dei più grandi.

Dura lex sed lex

Il Palermo non ha partecipato perché l’evento si è svolto nei pressi della sede del gruppo organizzato della Curva Nord Inferiore cui diversi esponenti non sono in possesso e non sono intenzionati a stipulare la nuova fidelity card rosanero.

Questo impedisce alla società rosanero di inviare tesserati, pena sanzioni della giustizia sportiva. Dura lex sed lex, come dicono i latini, dunque.

Cosa prevede l’articolo 25 del codice di giustizia sportiva

Il codice di giustizia Sportiva, all’articolo 25, infatti, prevede che: “Ai tesserati è fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”. Il Palermo si è dotato di un primo strumento di convenzione, la fidelity card, che – oltre a consentire le trasferte per le quali l’Osservatorio del ministero prevede l’obbligo di tale tessera – è nata proprio per garantire l’aggregazione tra i tifosi.

Ideologia, lettura del regolamento, ma alla fine hanno perso i bambini

È sempre vero, però, che in uno scontro tra i più grandi, quelli a perdere sistematicamente ed esclusivamente sono i più piccoli. In questo caso i tanti bambini che speravano di incontrare i propri beniamini.

L’ideologia del gruppo organizzato, contrario per principio alla Fidelity Card, unita alla lettura unilaterale del codice di giustizia sportiva, hanno privato i bimbi del popolare quartiere del centro di Palermo un pomeriggio da incorniciare, da ricordare, da raccontare in un modo ancora più vasto grazie a foto, social e quant’altro.

Siamo sicuri che qualche sottoscrizione alla Fidelity Card snaturerebbe a priori il credo calcistico di un gruppo organizzato? E se il Palermo avesse mandato qualcuno all’evento benefico intitolato Una pizza per un sorriso, quali effettivi rischi per la società rosanero ci sarebbero stati? Il giudice sportivo avrebbe sanzionato la società che partecipava ad un momento di beneficenza? Queste sono domande retoriche alle quali nessuno potrà mai dare risposta. La certezza, però, che oggi è andata a segno una grossa autorete e che a subire il gol sono stati i bambini.