Via libera in Sicilia a un nuovo sistema, concordato da Regione e sindacati, per lo smaltimento delle pratiche per la cassa integrazione in deroga. Una soluzione che permetterà di dare risposte immediate e concrete a più di 150 mila lavoratori siciliani, pur nel rispetto dei diritti dei lavoratori regionali.

E’ la decisione assunta durante l’incontro che si è svolto questa mattina all’Assessorato di via Trinacria tra i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del pubblico impiego regionale e il dirigente generale del dipartimento Lavoro, Giovanni Vindigni alla luce del nuovo allarme legato ai dati, sconfortanti, registrati fino ad ora.

“Non potevamo restare fermi davanti all’impasse che rischiava di lasciare in un limbo migliaia di aziende dell’isola – dicono Paolo Montera, segretario generale della Cisl FP Sicilia, e Fabrizio Lercara, segretario regionale della federazione, con delega per i dipendenti regionali – e non potevamo permettere che la responsabilità di questo disservizio ricadesse sulle spalle dei dipendenti regionali. Così, abbiamo presentato alla Regione il nostro progetto, basato interamente sugli strumenti messi a disposizione dall’innovativo Contratto collettivo di lavoro regionale firmato lo scorso anno, e abbiamo trovato la condivisione di tutti i soggetti coinvolti”.

“Ci auguriamo, adesso – concludono Montera e Lercara – che il governo regionale dia al più presto il suo pieno avallo al progetto, così da poter rendere pienamente efficienti le misure che abbiamo previsto per poter dare finalmente un po’ di respiro all’economia siciliana, profondamente colpita dall’emergenza Covid19. Infine, poiché è chiaro che questi ritardi sono indice di una amministrazione ormai obsoleta, ci auguriamo anche che la Regione non tardi a realizzare una riforma, ormai improcrastinabile, verso la completa digitalizzazione dei processi”.

“Grazie all’ipotesi di accordo raggiunta oggi – aggiunge dice Angelo Lo Curto del Siad-Cisal – tra le organizzazioni sindacali e il Dipartimento Lavoro della Regione Siciliana, la task-force per la trattazione delle domande di Cassa integrazione in deroga sarà potenziata con almeno altre 100 unità, rendendo più veloci le procedure e quindi i pagamenti degli ammortizzatori sociali. Da tempo chiedevamo al Governo Musumeci  l’adozione di misure efficaci per il potenziamento degli uffici, vista la straordinarietà del momento e l’improvvisa mole di pratiche in più, soprattutto per fornire risposte immediate a una platea di circa 150 mila lavoratori in difficoltà. Le accuse piovute sui dipendenti regionali sono ingiuste e distolgono l’attenzione dai veri problemi dell’amministrazione, legati a strumentazioni non al passo con i tempi e che vanno ammodernate”.

Soddisfatta l’assessore regionale alla Funzione Pubblica Bernardette Grasso “Interveniamo sulla cassa integrazione in deroga grazie agli innovativi strumenti di gestione del salario accessorio del Contratto collettivo regionale, approvato per iniziativa del Governo Musumeci. Stiamo già implementando le direttive per l’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale) necessarie per usare le risorse disponibili e supportare così l’iniziativa dell’Assessorato regionale al Lavoro, impegnato nell’istruttoria delle istanze per la cassa integrazione in deroga”.

“Nel rispetto delle disposizioni contrattuali – prosegue Grasso – diamo impulso alla misura in favore dei lavoratori e ringrazio per questo i Dipartimenti e le parti sociali per la virtuosa collaborazione istituzionale che abbiamo instaurato. Metteremo dunque a frutto le dotazioni del Fondo risorse decentrate destinate ai progetti “strategici”, assegnando un giusto riconoscimento in favore del personale della Regione”.

“Rimane però la vera criticità – sottolineano, invece dalla Uil Fpl Sicilia –  ovvero il cattivo funzionamento della piattaforma su cui vanno effettuati subito i dovuti interventi con una verifica dell’Inps. Tutto ciò per venire incontro ai problemi che hanno interessato i consulenti del lavoro. Ad oggi – ricorda la Uil Fpl Sicilia – solo un centinaio di siciliani hanno ricevuto il sostegno al reddito, servono risposte velocissime perché l’esasperazione è incontenibile e la gente per vivere non può certo fare ricorso all’usura”.

Intanto arriva un altro allarme “Si paventa un ulteriore dilazione della tempistica dal momento che l’INPS una volta ricevuta la pratica, necessiterà di ulteriori 15 giorni circa per esitarla, tenendo di fatto in stallo il principale tessuto economico-sociale dell’isola rappresentato per l’appunto da aziende che avendo meno di 5 dipendenti, beneficeranno di siffatto ammortizzatore sociale. A ciò si aggiunge la farraginosità sistemica  – dice Vincenzo Figuccia deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia. – che vede la piattaforma informatica all’interno del sito Silav non adeguatamente collegata con quella dell’INPS. C’è gente disperata che non può aspettare ancora, e la burocrazia non può incartarsi come se nulla fosse. Sono queste le ragioni che mi hanno spinto a presentare un’interrogazione all’assessore regionale per il lavoro chiedendo se fosse a conoscenza dei fatti e quali iniziative urgenti intende intraprendere col fine di superare le disfunzioni che rischiano di recare gravi pregiudizi economici e sociali a migliaia di famiglie siciliane”.

Articoli correlati