“L’inaugurazione di una web radio nel segno di Peppino Impastato, gestita da alcuni studenti di Palermo in un bene confiscato, è una notizia bellissima. Questi sono ragazzi che si confrontano con la potenza che ha la storia nell’attualità, con le parole e l’esempio di Peppino Impastato, con una stagione del nostro Paese che grazie anche alla nascita delle radio ha visto montare il pluralismo, speriamo che segnali come questo indichino una nuova primavera”.

Lo ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, entrando a Palermo nella sede di via Carducci del “Circolo musica e cultura e di Radio 100 passi ragazzi“. Il progetto prevede la collaborazione tra il liceo scientifico Galileo Galilei di Palermo e Rete 100 passi. Il ministro nel corso della mattina farà tappa anche a Cinisi, per visitare il casolare dove è stato ucciso Impastato e che la famiglia chiede sia acquistato per farne un luogo di memoria.

“So che c’è un progetto della Regione siciliana che sosterremo con tutte le forze perché sarebbe un grandissimo segnale – ha aggiunto in proposito il guardasigilli -. Significherebbe dare alle nuove generazioni dei riferimenti tangibili e non solo iconografici; avere un posto dove capire una pagina importante della storia d’Italia oscurata, peraltro, da un altro evento drammatico. La figura di Impastato stenta ad emergere nella memoria collettiva perché la sua morte è avvenuta lo stesso giorno del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, quando l’Italia guardava dall’altra parte. Bisogna ridare peso a questa vicenda”.

Il Ministro non si è sottratto, poi, alle domande sull’attuale situazione del pd che lo vede fra i protagonisti di unabattaglia interna al partito. “La politica della prepotenza – ha detto – è la politica che cerca di affermarsi delegittimando l’avversario piuttosto che facendo valere le proprie idee, che zittisce l’avversario alzando i decibel piuttosto che facendo valere i propri argomenti, questa politica ha stufato, la gente vuole una soluzione ai problemi e non che si usino i propri problemi per costruire il consenso”.

“Un tasso di populismo purtroppo è entrato nelle vene di ciascuno di noi e quello che è pericoloso è e che è entrato anche nel dibattito del Pd. Io penso che se diventiamo troppo simili agli altri allora è meglio l’originale della copia”.

“Dobbiamo dare il tempo ai nostri militanti non soltanto di ascoltarci, ma anche di poter dire qualcosa, della politica di palazzo in questo momento non mi interesso, mi interessa soprattutto ascoltare le persone, abbiamo detto molte cose in questi anni, alcune giuste, altre sbagliate, ma ci siamo un po’ dimenticati di ascoltare la gente”.