• Siti Unesco, al via i corsi gratuiti online per creare contenuti aumentati e immersivi
  • Si tratta del progetto iHeritage
  • E’ rivolto a ricercatori, start up, imprenditori e giovani creativi

Venerdì 8 ottobre nell’ambito del progetto di Archeologia virtuale iHeritage : ICT Mediterraneanplatform for UNESCO cultural heritage (ideato da Lucio Tambuzzo, direttore dell’associazione “Circuito Castelli e Borghi Medioevali” che ha come capofila il Dipartimento del Turismo, Sport e Spettacolo della Regione siciliana) sono aperte le iscrizioni ai corsi gratuiti di formazione online (il link del modulo di registrazione per accedere ai corsi è: https://bit.ly/3sZ1rRh) rivolti a ricercatori, startupper, imprenditori, giovani creativi che vogliano acquisire competenze e tecnologie per creare progetti innovativi sui siti Unesco della Sicilia, come ad esempio musei virtuali, ologrammi, ricostruzioni in 3D, guide audiovisive in realtà virtuale, aumentata e mix reality.

Oggetto delle lezioni anche il Duomo di Monreale

Nelle lezioni del secondo modulo del corso verranno inserite anche esemplificazioni, progetti e casi concreti, riferiti al Duomo di Monreale.
Al termine dei corsi i  partecipanti riceveranno un attestato.

Sviluppo di prodotti innovativi di realtà virtuale per valorizzare i beni culturali

“L’obiettivo dei corsi  – dice Lucio Tambuzzo, ideatore del progetto iHeritage ICT Mediterraneanplatform for UNESCO cultural heritage – è molto pragmatico. Vogliamo creare competenze per lo sviluppo concreto di prodotti innovativi di realtà virtuale, aumentata e mix reality finalizzate alla valorizzazione dei beni culturali. iHERITAGE finanzierà anche le idee più innovative che emergeranno alla fine dei corsi, presentandole in fiere internazionali, a gestori di fondi di capital venture e a business angels”.

Intanto a Palermo il Ponte Ammiraglio restituito alla città

Sempre in tema di valorizzazione e fruizione dei beni culturali, quattro giorni fa è stato restituito alla città di Palermo dopo gli interventi di restauro durati alcuni mesi, il Ponte Ammiraglio, importante testimonianza, inserita nell’itinerario Unesco arabo-normanno.
Un restauro che la città attendeva da anni e che è stato eseguito in tempi rapidi grazie alla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Palermo.
I lavori hanno riguardato opere finalizzate alla conservazione del bene e alla pubblica incolumità, con interventi sia alle parti della struttura muraria in conci di calcarenite, che al ripristino della pavimentazione realizzata in ciottoli di fiume.
Reinstallate anche le basole di Billiemi che erano state trafugate e una volta ritrovate erano state custodite in attesa della ricollocazione. Alcuni saggi eseguiti dai tecnici della Soprintendenza hanno consentito anche di individuare degli elementi sottostanti, ridisegnando l’originaria conformazione del Ponte Ammiraglio e consentendo agli studiosi di completare la narrazione su questo monumento.
Costruito in prossimità della via Valeria, la strada militare che collegava Messina a Palermo, e della Porta Termini, il Ponte Ammiraglio, trovandosi in una zona pianeggiante favorevole all’attraversamento del fiume Oreto, dava accesso al centro urbano da meridione garantendo il collegamento tra la città di Palermo, divenuta capitale del Regno di Sicilia, e i giardini posti al di là del fiume.

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