Unione Popolare, soggetto politico guidato dall’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, scenderà in campo anche in Sicilia nel prossimo election day del 25 settembre. Il coordinamento regionale del partito, ieri pomeriggio, ha presentato le liste di candidati per la Camera e il Senato in un evento tenuto a Villa Filippina, a Palermo. Un fitto calendario di appuntamenti quello della compagine indipendente, che avrà il suo apice il 10 settembre, quando lo stesso De Magistris sarà nel capoluogo siciliano.

Suriano: “Siamo contro l’agenda Draghi”

Un perimetro, quello di Unione Popolare, decisamente a sinistra. Come sottolineato da Simona Suriano, capolista alla Camera nei collegi plurinominali di Palermo e Catania, che evidenzia la notevole distanza che separa la compagine di Luigi De Magistris da quelle dell’emiciclo parlamentare. “Noi ci poniamo come forza d’opposizione netta perchè sostanzialmente tutte le forze politiche in campo hanno deciso di seguire l’agenda Draghi, cosa che noi contestiamo apertamente“.

“Siamo di sinistra, nessuna indicazione per le Regionali”

Liste in campo per il prossimo election day di Camera e Senato, ma non per le elezioni regionali in Sicilia. Una mancanza derivata da problemi temporali ed amministrativi. “Noi non abbiamo presentato la lista per le Regionali perchè, quando l’ex governatore Musumeci ha deciso di dimettersi, eravamo impegnati a raccogliere le firme per le elezioni nazionali – sottolinea Simona Suriano -. Questo non vuol dire che non siamo presenti in Sicilia. Lo dimostrano i colleghi eletti nell’Isola. Con riguardo al panorama regionale, il nostro orientamento è di sinistra, quindi non possiamo essere vicini alle candidature di destra. Dal nostro punto di vista, abbiamo deciso di non dare indicazioni e di votare liberamente alle Regionali“.

“Dialogo fallito con il M5S”

Con riguardo alle future alleanza, Simona Suriano fatica a trovare dei soggetti con cui dialogare. Anche se qualche confronto già c’è stato, a cominciare dal M5S. “Visto gli attuali schieramenti presenti, per noi è difficile creare un’alleanza con qualcuno. Abbiamo provato a mettere in campo un dialogo con il Movimento 5 Stelle ma non c’è stato feeling. Si ponevano come una forza rivoluzionaria ma poi hanno deciso di sostenere in pieno l’agenda Draghi. Cosa per noi inaccettabile“.

 

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