Da lunedì, all’ospedale dei Bambini di Palermo, voci e musiche degli allievi del Conservatorio Bellini intratterranno i piccoli degenti e le loro mamme. Nasce un laboratorio musicale per divertire e cantare assieme ai bimbi, brani di tutto il mondo
Tastiera, chitarra e strumenti a percussione: dai tamburelli ai legnetti al djembe di origine africana. A partire da lunedì 18 e fino al 30 maggio popoleranno reparti e sale d’attesa dell’Ospedale dei bambini di Palermo. Accompagneranno le voci degli allievi di didattica della musica del Conservatorio Vincenzo Bellini che, guidati dal maestro Pietro Gizzi, canteranno “per i bimbi e assieme ai bimbi ricoverati”, informa Gizzi, docente di direzione e concertazione di coro.
In pratica, ventitré voci “si intrecceranno, si fonderanno e si alterneranno” anche con quelle dei piccoli degenti e delle loro mamme, precisa. Laboratorio di musica per terapie, il nome del progetto che, grazie alla partnership tra Conservatorio e ospedale Di Cristina, si articolerà in sei incontri di un’ora e mezza circa, sempre di lunedì. E sempre alle 16,30. Un orario non scelto a caso.
“Ciascun momento di animazione musicale – anticipa l’artista – avrà inizio quando, cessata la visita dei parenti, di metà giornata, i piccoli ricoverati e le loro mamme rimarranno soli. Quando angosce, paure e sofferenza tendono prepotentemente a riaffiorare”.
È allora che gli allievi della plurisecolare istituzione musicale palermitana entreranno in scena assieme al maestro, che firma il progetto. Intoneranno brani firmati dallo stesso Gizzi. Canteranno favole, anche di loro creazione. Eseguiranno canoni di tutto il mondo alla Fra’ Martino campanaro: ritornelli e melodie in contrappunto, della tradizione inglese, africana, araba, israeliana, australiana e, naturalmente, italiana. Versi, e musiche, dedicati all’infanzia e di facile apprendimento “affinché i bimbi siano attivamente coinvolti nell’esperienza musicale”, ripetono al Conservatorio. Che in una nota spiega che il progetto ha un duplice obiettivo: offrire ai bambini e alle loro mamme un “momento di distrazione e motivazione contro lo stress della condizione ospedaliera”; dare agli allievi di Didattica della musica l’opportunità di una “inusuale esperienza musicale, socialmente e moralmente rilevante”.
Sul laboratorio, parole di enconomio sono state spese dalla Cisl Sicilia per “una iniziativa nobile, dall’alto valore educativo, che si muove nel senso dell’integrazione, dell’inclusione, dell’attenzione verso i più deboli e meno fortunati”.
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