“Qui ci sono solo uomini che amano le donne”: nuova mobilitazione popolare a Palermo per dire no agli episodi di violenza sulle donne. Un gruppo di un centinaio di persone si è radunato intorno alle 18 in piazza Vigliena, ai Quattro Canti. I manifestanti hanno poi raggiunto in corteo, intorno alle 19.30, l’area del Foro Italico, ovvero il luogo nel quale, nella notte fra il 6 e il 7 luglio, un gruppo ragazzi ha stuprato una ragazza nei pressi del cantiere del collettore fognario. Fra gli organizzatori della manifestazione vi è il deputato regionale di Sicilia Vera Ismaele La Vardera, che ha presenziato fra le strade di Palermo insieme a diversi rappresentanti delle istituzioni della Città Metropolitana e a liberi cittadini. Presenti anche alcuni esponenti del Comune di Palermo, come il consigliere comunale Antonino Abbatte e l’assessore ai Servizi Sociali Rosi Pennino.

Analfino: “Ognuno di noi deve fare la propria parte”

Fra gli esponenti del mondo civico anche il cantante dei Tinturia Lello Analfino, che ha ribadito l’esigenza che tutti devono fare la propria parte affinchè si possano prevenire episodi di violenza a livello sociale e culturale. “La categoria dell’uomo non lascia più passare un problema serio, come quello della violenza di genere, come un qualcosa di normale. Non deve essere più così. Ognuno di noi deve fare la propria parte. Io sul palco, la gente per strada, i politici nelle opportune sedi cercando di creare delle leggi che tutelino di più la donna. Con l’attuale sistema e nonostante il grande lavoro delle forze dell’ordine, gli episodi di violenza continuano. C’è qualcosa che non funziona. Abbiamo un problema, dobbiamo trovare la soluzione”.

Tutti i manifestanti hanno esposto un fiocco rosso

Tutti i manifestanti hanno esposto un fiocco rosso. Un nastro che ogni uomo, quasi come fosse una ferita, ha deciso di mettersi per dimostrare alla città che la ragazza che ha subito lo stupro proprio nell’area del centro storico non è da sola. Un messaggio che il deputato regionale Ismaele La Vardera ha voluto veicolare attraverso la manifestazione di oggi. “Spesso e volentieri, sul tema della violenza sulle donne, parlano solo le donne. Noi uomini dovremmo fare un esame di coscienza perchè, spesso e volentieri, alimentiamo quella cultura patriarcale che ha portato spesso a creare quell’humus culturale dove spesso e volentieri accadono questi episodi di violenza. Oggi gli uomini dicono di no, ci mettono la faccia e penso che questo sia sacrosanto“.

Sull’aggressione al giornalista: “Problema culturale, si deve partire dalle scuole”

Poi un commento sull’aggressione al collega giornalista di Mediaset avvenuta quest’oggi in via Montalbo e compiuta da alcuni familiari degli indagati proprio per l’episodio di stupro al Foro Italico. E, a tal proposito, l’esponente di Sicilia Vera individua il problema in una matrice culturale. “Bisogna dare una mano alle istituzioni scolastiche. Bisogna parlare nelle scuole. E’ da lì che parte tutto. Non bisogna lasciare da soli chi vive i territori, quindi le istituzioni scolastiche e i consultori familiari. La Regione deve iniziare a fare la propria parte, anche una piccola parte. Spesso in alcuni quartieri lo Stato non c’è. E quando non c’è, prevalgono atteggiamenti di violenza come quelli visti in via Montalbo oggi o come si sono visti nei giorni scorsi”.