Vacanze pasquali solo un miraggio tra disposizioni illogiche e contrastanti

Anche questa volta la confusione regna sovrana. Partiamo (si fa per dire) dalle disposizioni di solo una settimana fa, che hanno fatto sfumare la possibilità di andare in vacanza a pochi chilometri da casa (cosa magari fattibile per la maggior parte degli italiani, considerato il periodo di crisi) e permettendo invece i viaggi all’estero. Abbiamo assistito a lamentele da tutti i rami del settore (Federalberghi, Fiavet, Astoi,..) proprio perché non si intendeva la ratio della decisione. Chi doveva varcare i confini per turismo poteva raggiungere gli aeroporti e i porti anche se si trovava in zona rossa, purché munito di autocertificazione, voucher di viaggio e tampone a seconda del Paese di destinazione, mentre non erano e non sono tuttora consentiti gli spostamenti tra Regioni (ove bisogna fare attenzione anche alle disposizioni discrezionali di ognuna di esse).

La nuova ordinanza peggiorativa

Dopo le polemiche, ecco la nuova “idea”: l’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza (pubblicata ieri in G.U. ed in vigore dal 31 marzo al 6 aprile) che obbliga chi arriva o rientra da Paesi dell’Unione Europea, a un tampone in partenza, una quarantena di 5 giorni ed un ulteriore tampone trascorsi i 5 giorni. Ordinanza, peraltro, retroattiva, poiché riguarda tutti coloro che hanno soggiornato o transitato in uno dei Paesi all’elenco C, nei 14 giorni precedenti all’ingresso in Italia.
“Se sono sufficienti due tamponi per andare all’estero, dovrebbero esserlo anche per viaggiare in Italia. Quello che abbiamo chiesto era di potersi muovere in Italia, non ‘sanzioni’ per chi ha deciso di andare all’estero. La quarantena poi è un controsenso” -dichiara a LaPresse il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca -. “L’associazione ha anche firmato una convenzione per fare tamponi ai turisti in arrivo e in partenza”.
L’Italia, quindi, giá svantaggiata rispetto agli altri paesi dell’UE per ristoranti, bar, musei chiusi o con orari ristretti non aveva certo bisogno di un ulteriore giro di vite, che serve ancor di più a far sì che gli stranieri scelgano altre mete.

Panoramica

Per quanto magra consolazione, bisogna dire che esiste un filo conduttore che unisce le discipline interne nei diversi Stati Europei.
La Germania lascia ai Land dello Stato federale l’autonomia nell’applicazione interna delle misure restrittive più opportune; mentre dall’estero si rientra solo con un test negativo a costo dei viaggiatori fatto 48 ore prima.
La Francia richiede un pcr negativo fatto 72 ore prima del rientro.
La Spagna, meta preferita in queste vacanze pasquali, si trova agevolata per il flusso dei turisti stranieri permesso dalla sola richiesta di pcr negativo effettuato nelle 48 ore precedenti all’ingresso e dal fatto che bar, ristoranti, musei, teatri, cinema sono aperti anche se con restrizioni orarie, tuttavia i cittadini spagnoli vivono la stessa situazione degli italiani per quanto riguarda gli spostamenti da una Comunidad all’altra, che restano vietati.
Il Regno Unito, grazie alla campagna vaccinale che ha già raggiunto oltre 34 milioni di persone ed al fatto di avere avuto zero decessi per la prima volta in 6 mesi (secondo i dati diffusi da Public Health England), apre ai suoi stessi cittadini un turismo interno senza mascherine e con possibilità d’incontri fino a 6 persone appartenenti a due nuclei familiari diversi.
Sono previste grosse multe alle compagnie aeree che imbarchino persone sprovviste di test, tanto che Lufthansa ha creato partenariati per offrire test gratuiti, mentre Easyjet li lascia alla responsabilità e a carico dei viaggiatori.

Regole e consigli

Cosa resta da fare se ci si vuole avventurare in un viaggio?
Ecco i Paesi inseriti nell’elenco per cui si impone la quarantena di cinque giorni sono: Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faroe e Groenlandia) Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco. Regole più stringenti per quanto riguarda: Stati Uniti, Regno Unito, Austria, Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore, Thailandia, al cui ritorno bisogna sottoporsi a una quarantena di 14 giorni.
E’ consigliato ed assai utile informarsi sul sito ufficiale della Farnesina “Viaggiare sicuri”; sui siti delle Ambasciate dei Paesi che volete visitare; sulla mappa interattiva Re-Open EU.

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