Numerose le adesioni e nuove vaccinazioni

Vaccinazioni Covid19, Open Day al comando provinciale dei vigili del fuoco

Open Day per le vaccinazioni anti Covid19 al comando provinciale dei vigili del fuoco di Palermo. In mattinata si è svolta la seconda giornata di vaccinazioni rivolta al personale dei vigili del fuoco ed ai propri familiari e parenti, e promossa dal comando con la collaborazione della azienda sanitaria provinciale di Palermo.

La campagna di sensibilizzazione e l’idea di portare direttamente in sede il centro di vaccinazione e di estendere la tutela offerta dai vaccini alle proprie sfere parentali ha avuto un buon successo con numerose adesioni e nuove vaccinazioni.

La situazione a Palermo

Anche se la situazione negli ospedali palermitani “sta migliorando”, la riapertura delle scuole “ci mette un po’ in ansia” in vista dell’autunno-inverno. Ma la vaccinazione dovrebbe in ogni caso “produrre i suoi effetti”.

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La Sicilia è in zona gialla e ci resterà fino a fine settembre, ma il lavoro svolto anche in questi difficili mesi estivi fa meno paura a ridosso dei mesi più freddi: nel corso di un forum all’Agenzia Italpress Daniela Faraoni, direttore generale dell’Asp di Palermo, guarda con cauto ottimismo al futuro. Perché l’obiettivo dell’80% di chi ha ricevuto almeno la prima dose del siero antiCovid entro settembre “è stato raggiunto” e questo permetterà “anche nell’eventualità di un nuovo rialzo di contagi, di poter mantenere livelli di criticità gestibili, con cure a domicilio”.

Quasi 83% over 12 con almeno prima dose

I numeri: nel capoluogo l’82,8% degli over 12 ha ricevuto la prima dose, il 75,3% è immunizzato. “Considerando anche coloro che hanno superato il Covid e che non si sono sottoposti a vaccinazione, siamo al di sopra di ogni aspettativa, ai livelli di Brescia, del Nord Italia”, sottolinea.

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Prima dose, solo sei comuni palermitani sono sotto il 70%

Solo sei comuni del Palermitano sono al di sotto del 70% a livello di prima dose: si tratta di Torretta, San Cipirello, Borgetto, Villabate, Santa Flavia e San Mauro Castelverde.

“In 75 Comuni su 82 siamo andati anche con l’aiuto dell’Esercito – dice Faraoni – . Questo risultato è la dimostrazione più eclatante del fatto che la pandemia non poteva essere affrontata se non con un regime di collaborazione. Ma certo non ci fermiamo qui”.

Fondamentale è stato e sarà il supporto di medici di famiglia, pediatri, e di tutti i sindaci: “Ci hanno aiutato a superare ostacoli apparentemente banali, ma che sono talvolta elemento di ritardo. Palermo – evidenzia – ha dato prova di un senso di civiltà nella collaborazione delle istituzioni e della partecipazione della gente che abbiamo contributo a stimolare ma che in realtà abbiamo scoperto”.

I non vaccinati rimangono un problema

Rimane il problema di quella parte di popolazione non ancora vaccinata. “E non è solo un problema dell’Asp o della Regione, è un problema di ciascuno di noi. Se non ci vacciniamo – osserva la manager – lasciamo una porta aperta al virus, che incontrandoci potrebbe modificarsi: è questa la nostra debolezza, e dobbiamo evitarlo”.
La pressione negli ospedali, dopo un nuovo periodo d’affanno (“dovuto anche ai numerosi turisti che hanno affollato Palermo”, precisa), è leggermente diminuita negli ultimi giorni. Un banco di prova fondamentale sarà l’ormai imminente riapertura delle scuole.

“Questo ci mette un attimo in ansia, ma dal 3 luglio – osserva – abbiamo lavorato incessantemente per raggiungere con le vaccinazioni tutte le scuole della provincia. Questo ci ha dato la possibilità di arrivare con meno indecisi e con una fascia di popolazione più protetta. Così abbiamo dato un contributo alla riapertura delle scuole in sicurezza”.

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