Vaccini anti Covid in farmacia anche in provincia di Palermo. Dal prossimo mese di maggio sarà possibile vaccinarsi  presso le farmacie di Palermo e provincia che aderiranno all’accordo approvato ieri dalla Conferenza Stato-Regioni e sottoscritto dal governo e dal ministro Roberto Speranza con Federfarma e Assofarm. Nell’ipotesi di adesione di tutte le 370 farmacie sul territorio e con una media minima di 10-15 vaccinazioni per ogni struttura, si riuscirebbe ad avere fino a 5.550 immunizzazioni al giorno in più nella città di Palermo e nella sua provincia.

Cosa prevede l’accordo con i farmacisti

Ora la Regione dovrà recepire l’accordo e l’Asp dovrà predisporre la distribuzione dei vaccini. Le farmacie potranno operare al loro interno, nelle adiacenze o in gazebo allestiti all’esterno attraverso la concessione gratuita del suolo pubblico, e dovranno stabilire i percorsi e le modalità di accesso, i dispositivi di sicurezza, nonché utilizzare i canali informatici forniti dalla Regione al fine di comunicare i dati all’anagrafe vaccinale. Per venire incontro alla spesso evidenziata limitatezza degli spazi, è data ai farmacisti la possibilità di effettuare le vaccinazioni fuori dagli orari di apertura. I farmacisti dovranno seguire un corso online di 8 ore erogato dall’Istituto superiore di sanità per l’abilitazione alla vaccinazione. A seguire, le prime cinque inoculazioni saranno assistite da un tutor (medico o infermiere) che al termine attesterà l’abilitazione. I farmacisti potranno vaccinare i pazienti indicati, per classi d’età, nel nuovo piano vaccinale redatto dal generale Francesco Paolo Figliuolo.

Come avverrà la somministrazione

Si calcola che ogni vaccinazione durerà circa 25 minuti. Cinque minuti per l’anamnesi e la raccolta del consenso informato del paziente attraverso un questionario che escluderà i soggetti fragili e a rischio, altri 5 minuti per la preparazione e l’inoculazione del siero e 15 minuti per il monitoraggio successivo.

Il governo punta sulle farmacie

“Il governo – dice Marco Cossolo, presidente nazionale di Federfarma, intervenendo ieri sera all’assemblea di Federfarma Palermo – ritiene che la farmacia sia un presidio sanitario di prossimità affidabile, importante per il riassetto territoriale del sistema sanitario anche nell’ambito della Farmacia dei servizi la cui sperimentazione, dopo il blocco causato dalla pandemia, sta ripartendo”. Roberto Tobia, che è anche segretario nazionale di Federfarma, ha esortato i farmacisti ad aderire in massa a quella che ha definito “una svolta epocale”, per “cambiare passo” e “dare un segnale forte di risposta alla fiducia accordata dal governo” che intende rendere “resiliente e sostenibile” la rete delle 19mila farmacie e dei 73mila farmacisti italiani: “Al termine di un lungo e paziente percorso di credibilità nei confronti delle istituzioni e del governo, per la prima volta – ha rimarcato Tobia – otteniamo una norma che sancisce il riconoscimento concreto della nostra professionalità”.

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