La Chiesa non gli crede ma lui continua a sostenere di essere in contatto con San Michele Arcangelo e così ha realizzato, in mezzo alle montagne in territorio del comune di Petralia Sottana, una edicola votiva che adesso è diventata meta di pellegrinaggio.

Accade da sette anni ma solo ora la cosa diventa di pubblico dominio. Dal 2012 il passaparola ha fatto si che in tanti arrivino a piedi, recitando la via crucis lungo il sentiero che è stato predisposto, pregando rivolti all’immagine di San Michele Arcangelo, lasciando lumini, fiori e corone del Rosario.

E ci saranno anche oggi, racconta l’edizione odierna del Giornale di sicilia in edicola, guidati dalle presunte visioni avute dal giovane che ha realizzato lì, in territorio di Petralia Sottana, nel 2012, l’edicola in legno con il quadro e una grande croce, ma consapevoli di farlo con il ‘divieto’ del vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante.

È la storia di Salvo Valenti, un palermitano di 35 anni, impiegato, sposato, che dal 2008 racconta di avere avuto in sogno San Michele, del quale aveva acquistato una bella immagine l’anno precedente in una bancarella di Altavilla Milicia e che gli avrebbe suggerito di collocare il quadro in un preciso luogo sulle montagne delle Madonie, a 1300 metri di altitudine, per poi affidargli numerosi messaggi negli anni successivi.

Fino all’ultimo messaggio, quello che sembra avere suscitato particolare interesse mediatico, scrive ancora il Sicilia, nei giorni scorsi, infatti, è stata condivisa sui social la storia del ‘veggente delle Madonie’ e di altri amici. Così Salvatore Li Pira, responsabile del gruppo di preghiera di Gangi, e Cataldo Farinella del gruppo di Cefalù, ricevono la benedizione del parroco di Santo Stefano alla Zisa, a Palermo, don Antonino D’Anna, prima di intraprendere un pellegrinaggio con la croce in spalla, fino al luogo dell’edicola a Petralia Sottana. Proprio oggi, infatti, ricorre la festa liturgica degli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele.

Ma, mentre i tre uomini stanno attraversando le campagne diretti a Petralia, arriva un duro comunicato del vescovo di Cefalù che avverte ‘non esiste alcuna autorizzazione ecclesiale’.

La vicenda ricorda fin troppo altre storie analoghe nel palermitano e anche se non si è ancora allo scontro il dibattito c’è ed è forte e il pericolo di polemiche roventi dietro l’angolo