La riapertura del Velodromo di Palermo appare imminente. Dopo quasi nove anni di chiusura dettati da problemi burocratici e di rallentamenti nei lavori avvenuti in passato, l’open day (annunciato in precedenza per il 31 dicembre) dovrebbe essere ad un passo. Fatto testimoniato dalle foto scattate all’interno dell’impianto di via Lanza di Scalea dove le maestranze della ditta, che si sta attualmente occupando dei lavori insieme al gruppo operativo del Coime, hanno completato la posa del prato in erba sintetica.

Spazio a rugby e football americano, niente ciclismo

Per quanto riguarda il campo, la ditta ha ultimato la messa a terra dell’ultimo strato di sabbia e la predisposizione per le cosiddette camice. Elementi dove saranno inserite le future porte da gioco. Infine, ha avuto luogo la posa delle balle di prato sintentico sul rettangolo del Velodromo. Fatto atteso da tempo e che ha avuto finalmente luogo. Una volta riaperto l’impianto, vi sarà spazio quindi per gli sport relativi alla palla ovale, in particolare a rugby e football americano, come dichiarato ad inizio novembre dall’assessore allo Sport Sabrina Figuccia. Niente da fare invece, almeno per il momento, per la pista di ciclismo. Gli appossianati delle due ruote dovranno attendere ancora. Ciò almeno fino ad una decisa opera di restyling della struttura.

Uno stop lungo nove anni

Una riapertura che, qualora concretizzata, interromperebbe un digiuno lungo addirittura nove anni. Era infatti il lontano 2013 quando l’impianto di via Lanza di Scalea ospitò l’ultimo evento di ciclismo regionale di rilievo. Poi, il nulla più totale. Un impianto che, nei progetti della vecchia Amministrazione comunale, ha sempre avuto una natura polivalente. L’impianto è stato punto di riferimento anche del football americano, tanto da ospitare, nel 2010, l’XI Ninebowl, poi vinto dai Crusaders Cagliari.

Proprio in questo senso, negli scorsi mesi si è generato un dibattito legato alla destinazione d’uso del campo. L’ex assessore Paolo Petralia Camassa, con un atto d’indirizzo firmato il 7 dicembre, ha cercato di rilanciare il futuro dell’impianto, prevedendo al suo interno lo svolgimento di cinque sport. Un progetto rivelatosi irrealizzabile per motivi tecnici. Per l’omologazione del campo da parte delle rispettive federazioni, infatti, era necessario soddisfare delle specifiche regolamentari, fra cui le linee del campo, evidentemente incompatibili fra gli sport di cui sopra. Di recente quindi, si è operata una scelta precisa, destinando il campo a rugby e football, nonchè ad allenamenti per le associazioni sportive dilettantistiche di calcio. Niente ciclismo quindi, almeno in una prima fase, ma il Velodromo potrà tornare ad ospitare il suo core business naturale: lo sport.

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