Gli stati uniti di Trump attaccano l’Iran. Nella notte un blitz americano ha colpito tre siti nucleari di Teheran: Fordow, Natanz ed Esfahan. Una mossa che gli analisti internazionali consideravano solo minacciata visti i rischi di escalation in medio Oriente. ma il Presidente degli Stati uniti, dopo averlo minacciato più volte, lo ha fatto, e senza aspettare la scadenza di due settimane che lui stesso aveva dato a Teheran. La risposta del governo islamico è stata improntata alla sfida: “Ora inizia la guerra”.
Sale l’allerta a Sigonella

Inevitabilmente sale l’allerta a Sigonella, la base americana che sorge in Sicilia, nel catanese e da sempre base centrale nelle operazioni militari in Medio oriente. L’Italia non è coinvolta nel conflitto che, però, si svolge alle porte della Sicilia, al di la del Mediterraneo.
La base ha già un ruolo predefinito. Secondo il sito specializzato ItaMilRadar che monitorizza il traffico aereo militare nel Mediterraneo, nei giorni 13, 15 e 16 giugno sono state documentate lunghe missioni nello spazio aereo prossimo ad Israele, Libano e alla Striscia di Gaza di un velivolo-spia Boeing P-8 “Poseidon” di US Navy, decollato dalla stazione aeronavale di Sigonella.
Itamilradar è un sito web nato nel 2016 per tracciare i voli militari sull’Italia e sul Mar Mediterraneo. Secondo il monitoraggio di Itamilradar, l’aereo statunitense per tre giorni consecutivi “ha condotto una missione di sorveglianza estremamente insolita al largo delle coste di Israele. L’aereo ha volato a bassa quota, scendendo a tratti sotto i 240 metri, suggerendo una possibile ricerca di qualcosa sotto la superficie del mare”.
Sigonella e la sua storia nelle missioni in Medio oriente

Sigonella ha una storia strettamente legata alle missioni militari in medio oriente. E’ stata la base di appoggio per le operazioni militari americane Usa durante la guerra del Golfo contro l’ Iraq di Saddam Hussein nel febbraio del 1991. In quel caso l’Italia era pienamente coinvolta partecipando agli attacchi con i propri caccia.
Più recentemente, una decina di anni fa ed esattamente nel marzo 2016, la base ha ospitato anche F-16 danesi e aerei di altri Paesi alleati nell’operazione “Odissey Dawn”, fornendo supporto alle forze internazionali impegnate in quella crisi libica.
La storia segreta e i velivoli spia
Ma l’attività principale di Sigonella è quella legata ai così detti velivoli spia. Praticamente ogni giorno partono droni a lunga gittata o aerei spia d’alta quota per monitorare le aree mediorientale. La base, infatti, ospita velivoli da pattugliamento marittimo P-3 Orion e P-8 Poseidon, aerei senza pilota per la sorveglianza strategica ad alta quota, ma anche velivoli senza pilota tipo “Male” (Medium Altitude Long Endurance) Reaper armati, aerorifornitori e velivoli da trasporto. Di fatto è una base de sistema tecnologico di sorveglianza della Nato e una base di piloti di droni a distanza, anche armati.
La Sicilia e il Muos

La Sicilia ospita, inoltre, il Muos, uno dei tre sistemi di antenne satellitari al mondo in grado di raccogliere dati, governare satelliti, gestire i segnali per pilotare droni a distanza. ma principalmente il Muos di Niscemi come quello delle Hawaii è un grande sistema di sorveglianza globale. Due siti che pongono la Sicilia nell’elenco dei possibili bersagli
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