Tornano a soffiare venti di rimpasto alla Regione siciliana. Approvata la Finanziaria regionale il centrodestra deve fare i conti con le liti apparse ormai evidenti dentro la coalizione di governo nelle due lunghe notti di trattative. E a più di un esponente della maggioranza balena l’idea che una soluzione potrebbe essere cambiare la giunta di governo Una soluzione che, però, nn sembra avere molto a che vedere con la finanziaria appena approvata visto che i numeri della giunta sono stati più che adeguati. Insomma la composizione dell’esecutivo, second i partiti, dovrebbe servire a spegnere e liti.

Il ritorno di antiche voci di rimpasto

Di rimpasto in realtà si parla da tempo. Sul piatto ci sono i due posti vacanti, dopo la decisione del governatore Renato Schifani, di “far fuori” gli assessori della Dc per effetto dell’inchiesta che ha coinvolto il segretario nazionale di quel partito Totò Cuffaro. Una scelta che alcuni criticano visto che  Andrea Messina  e Nuccia Albano non sono indagati e non possono essere ritenuti responsabili delle vicende contestate, invece, all’ex segretario del partito.

Ma sul piatto c’è, comunque, la richiesta, avanzata più volte dagli alleati, di chiudere la stagione degli assessori tecnici e dar vita ad una giunta interamente politica. E sotto questo profilo ci sarebbe da sostituire Alessandro Dagnino, avvocato ed assessore tecnico all’Economia e Daniela Faraoni, assessore tecnico alla salute entrambi in carica in quota Forza Italia.

Da quattro a sei posti in discussione

Almeno quattro, dunque, sarebbero i posti da coprire, anche se il rimpasto potrebbe andare oltre. Ci sono le intenzioni di Fratelli d’Italia di far qualche cambio. Da tempo si parla della sostituzione di Elvira Amata con Ella Bucalo, senatrice di Barcellona pozzo di Gotto. Il suo ingresso in giunta libererebbe Amata dall’incarico e le darebbe più margine per difendersi dalle accuse per le quali a gennaio si terrà udienza preliminare. Oltretutto Bucalo dovrebbe lasciare il Senato facendo spazio al primo dei non eletti, Francesco Scarpinato, che dunque lascerebbe libera la poltrona di assessore ai Beni Culturali

Ma il rimpasto, fatto in questo modo, potrebbe riguardare anche il cambio di alcune deleghe fra assessori in carica. Insomma mezza giunta potrebbe essere messa in discussione.

A qualcuno non basta

Ma per qualcuno ancora non basta. Chiede con forza l’azzeramento totale dell’esecutivo, invece Cateno De Luca che ha cambiato passo nel suo sistema di fare opposizione ma dialogando con la maggioranza e pronto ad un accordo con quel che resta della Democrazia Cristiana. Lanciando “Ti Amo Sicilia” De Luca lo ha detto chiaramente che ritiene incolpevoli gli assessori Dc. La chiacchiera di corridoio parla della possibilità che nell’esecutivo torni almeno un assessore democristiano magari sotto una diversa bandiera politica e possa esserci, poi spazio anche per un uomo indicato proprio da De Luca. Niente di più fantasioso secondo le voci che circolano, invece, in ambiente Forza Italia e non soltanto.

Chiede un azzeramento anche il Movimento per l’Autonomia dall’interno della medesima maggioranza e qui la questione si fa un poco più delicata.

Al momento, comunque, Schifani non sembra pensarci proprio. Non è il momento, non ci sono le condizioni e qualsiasi cosa dovrà, comunque, essere condivisa. Non ora. Di tutto probabilmente si riparlerà a gennaio, magari dopo la metà del mese senza dimenticare di buttare un occhio a quello che accadrà con le richieste di rinvio a giudizio di Amata e Galvagno