Continua la protesta dei lavoratori ex Almaviva – Covisian di Palermo. I dipendenti del call center si sono radunati intorno alle 19 in piazza Castelnuovo, per palesare tutta la propria rabbia rispetto, a loro dire, al disinteresse registrato dal mondo politico rispetto alla propria vertenza. I lavoratori infatti hanno deciso di strappare e bruciare le proprie tessere elettorali. Un gesto che si contestualizza rispetto al prossimo appuntamento elettorale del 12 giugno.  A tal proposito, il messaggio dei dipendenti è chiaro: “non ci faremo utilizzare come merce di scambio”.

Vertenza Covisian, bruciate le tessere elettorali

A spiegare le ragioni della protesta è Debora La Cara, una delle 543 dipendenti in attesa di risposta dal tavolo ministeriale a Roma. “Abbiamo messo in scena questa protesta alla luce del fatto che molti politici ci stanno utilizzando come merce di scambio. Ci sono le elezioni. Si dicono tutti interessati, ma nessuno fa nulla di concreto. Abbiamo voluto dare un messaggio chiaro: se voi non farete il vostro dovere, noi non faremo il nostro”.

Uno slogan che i lavoratori hanno intonato mentre, schierandosi in fila, hanno strappato una ad una le proprie tessere elettorali. Un messaggio forte, che rappresenta la mancanza di una rappresentanza attiva che tuteli i loro posti di lavoro.

Una protesta che si colloca all’interno di un presidio permanente messo in campo dei lavoratori ex Almaviva – Covisian proprio in piazza Castelnuovo. Protesta che non è unica nel suo genere visto che, il 6 maggio scorso, i dipendenti hanno occupato il tetto del teatro Politeama, in segno di protesta contro le istituzioni. E, proprio a proposito di manifestazioni, i lavoratori del call center hanno annunciato per domenica 15 maggio un ulteriore flashmob.

 

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