Nessuno spiraglio positivo per i lavoratori coinvolti nella vertenza Covisian.
“Non è stata Covisian a sfilarsi dal contratto con Ita ma Ita a determinare l’interruzione del contratto” e da quest’ultima è stato fatto del “bullismo industriale” con “pretese aggressive”. E’ quanto ha detto in audizione in Senato il presidente esecutivo di Covisian Gabriele Moretti sottolineando che la “bozza di contratto proposta da Ita è del tutto sbilanciata” e “accettare le aggressive pretese di Ita avrebbe comportato compensi ben inferiori al costo minimo del lavoro”.

Moretti: “Non facciamo ribassi”

“Il prezzo non è cambiato” ha precisato, “abbiamo fatto un’offerta basata su tariffa che non può scendere sotto tariffe ministeriali compatibili con sostenibilità aziendale. La tariffa oraria è la stessa, ma è cambiata la durata delle chiamate determinata da una serie di complessità quindi non si può prevedere su un contratto, la tariffa è la stessa ma se durata e complessità delle chiamate è molto maggiore allora aumenta il costo perché ci vogliono molte più persone per fare lo stesso lavoro. Quindi è veramente offensivo – ha ribadito Moretti – sentirsi dire in modo superficiale che facciamo ribassi. Noi ribassi non ne facciamo. La tariffa era basata sui minimi tabellari e sostenibile ma il problema era la durata delle chiamate. Abbiamo scelto di mantenere un’altissima qualità di servizio rimettendoci dei soldi ma a un certo punto il committente deve venire incontro e adeguare tariffe a dati oggettivi”.

“Nessuna volontà di andare via da Palermo”

“Mi angoscia il licenziamento di queste persone ma devo tutelare l’integrità patrimoniale dell’azienda”: ha detto MOretti in audizione sottolineando che intende “invitare Ita e Almaviva a presentarsi al tavolo del ministero per risolvere il problema e salvare i lavoratori. Non vedo l’ora di fare la nostra parte”. Moretti ha assicurato comunque che “non abbiamo nessuna volontà di andare via da Palermo dove impieghiamo circa 650 persone”.

Slc Cgil: “Non rispettata la clausola sociale sull’assunzione dei lavoratori”

E’ “inammissibile il mancato rispetto da parte di ITA Airways di quanto previsto dalla Legge in materia di clausola sociale e, conseguentemente, dell’accordo Ministeriale del 21 ottobre 2021” tra le organizzazioni sindacali, Covisian ed Almaviva Contact. Lo ha detto Riccardo Saccone, segretario nazionale Slc Cgil in audizione in Senato ricordando che il contratto prevedeva la graduale assunzione da parte di Covisian di tutto il personale precedentemente operante in Almaviva Contact sulle attività di assistenza clienti di Alitalia, attraverso un percorso graduale di assorbimento ed una riqualificazione di parte del personale su altre attività.

Dramma occupazionale di difficile gestione

“Il fatto che ITA Airways non abbia dato seguito agli impegni assunti non indebolisce né tanto meno mette in discussione la forza e l’esigibilità della Legge rispetto ad accordi commerciali”, ha detto avvertendo che “entro poche settimane rischia di abbattersi su Palermo e Rende un dramma occupazionale di difficile gestione, anche sul piano sociale e dell’ordine pubblico, se il Ministero del Lavoro non vorrà riconvocare “ad horas” al tavolo ITA Airways, Covisian ed Almaviva per arrivare ad una positiva ricomposizione di una crisi di cui si stenta a capire le ragioni e che, alla fine, rischia di essere pagata solo dalle lavoratrici e dai lavoratori coinvolti”.

Sindaco Orlando, “Ministro partecipi a confronto a Palermo”

“Alla luce delle dichiarazioni dei rappresentanti di Ita, emerse dalle audizioni tenute ieri e oggi dalle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, non ci resta che invocare un confronto a Palermo del Ministro Andrea Orlando con le organizzazioni sindacali, le lavoratrici e i lavoratori di Covisian ed Almaviva”. Lo affermano il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore comunale Giovanna Marano “Una situazione di attesa estenuante quella della mancata convocazione del tavolo ministeriale che da settimane si protrae, determinando tensione sociale e ansietà sulle 543 famiglie coinvolte nella vertenza. È giusto che il Ministro del lavoro venga direttamente sul campo per dare nuovo impulso ad una situazione che ogni giorno diventa sempre più drammatica”.

(nella foto di repertorio, uno dei momenti di protesta dei lavoratori)

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