Il giorno del vertice di maggioranza sulle ex province è arrivato. L’incontro del centrodestra rinviato lunedì scorso, prima a giovedì e poi, come era prevedibile, ad oggi, dovrebbe tenersi in giornata. Si tratta di uscire dall’impasse che non ha permesso, fino ad ora, di scegliere i candidati unitari a presidente dei sei liberi consorzi, anche se appare chiaro che non ci saranno, invece, liste unitarie in nessuna delle nove realtà al voto di secondo livello (oltre i Liberi consorzi, anche le 3 città metropolitane di Palermo, Catania e Messina).

Elezioni di secondo livello grande delusione

Nelle ore che precedono il vertice interviene l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo che si dice deluso dal come è andata a finire “Votare per le elezioni della Città Metropolitana e dei Liberi Consorzi in questo modo, con un sistema di secondo grado, rappresenta una grande delusione. Credo fermamente che il ritorno all’elezione diretta e all’esercizio delle funzioni di area vasta sia indispensabile per garantire una vera legittimazione popolare e un governo locale più vicino ai cittadini” sostiene Tamajo intervenendo nel dibattito sulla riforma degli enti locali.

“Le aree metropolitane e i Liberi Consorzi – aggiunge Tamajo – meritano un sistema elettorale che consenta ai cittadini di scegliere direttamente i propri rappresentanti, restituendo piena democraticità e autorevolezza agli organi di governo locale. Mi auguro che il governo nazionale intervenga per superare definitivamente la legge Delrio e ripristinare l’elezione diretta, così da rafforzare l’efficacia amministrativa e la partecipazione democratica”.

L’ultimo tentativo di fermare tutto

Ma anche se ci si sta preparando al voto previsto per il prossimo 27 aprile c’è ancora una possibilità che le elezioni di secondo livello non si tengano. Quando tutto sembrava ormai scontato, infatti,  ecco che arriva il ricorso al Tar per bloccare la consultazione. A presentarlo è stato il presidente del consiglio comunale di Ispica, Giambattista Genovese, rappresentato dal costituzionalista catanese Agatino Cariola. Chiede ai giudici amministrativi di sospendere il voto e di coinvolgere la Corte Costituzionale sottolineando una serie di in costituzionalità della legge Delrio e della legge regionale in materia.

Le elezioni di secondo livello sottraggono ai cittadini la possibilità di scegliere i propri amministratori, è la tesi giuridico amministrativa. Il ricorso arriva da una dipendente del centro del centrodestra ma non è detto che si tratti di fuoco amico come è stato definito il ricorso. Tutti tranne Fratelli d’Italia, infatti, avrebbero voluto votare con elezioni a suffragio universale. A questo ricorso se ne affiancano, infatti, altri tre e dunque c’è la possibilità che il tar blocchi tutto.

Un confronto sulla riforma complessiva

A prescindere da quel che succederà la posizione di Tamajo è chiara “Sarà importante – aggiunge in conclusione del suo ragionamento – aprire un confronto costruttivo affinché le riforme vadano nella direzione giusta, garantendo maggiore rappresentatività e funzionalità agli enti territoriali”.