“Ho convocato per venerdì prossimo i vertici di Anas, Cas, della protezione Civile e i dirigenti dell’assessorato regionale alle Infrastrutture per una riunione operativa sullo stato di salute dei ponti, delle autostrade e della viabilità secondaria nell’isola”.
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a Catania. “I fatti di Genova – ha aggiunto – ci impongono di effettuare un monitoraggio per avere ben chiaro la situazione in Sicilia. Già a febbraio avevo pensato di avviare questa campagna per la sicurezza dei trasporti nell’isola”.
Si tratta, nel complesso, di circa settemila in Sicilia e quasi 4000 di questi sotto attenzione perchè necessitano di interventi di varia natura anche se a rischio crollo in realtà sarebbero soltanto in sei e tutti chiusi alla circolazione in attea di interventui importanti di restauro conservativo.
Sulla situazione dei Ponti siciliani si è acceso un riflettore in più dopo il crollo di Genova ma molti già erano al centro dell’attenzione visto che in Sicilia di crolli ne abbiamo documentati fin troppi dal viadotto Verdura al viadotto Himera sulla A 19.
Ma per intervenire su tutto e dappertutto servirebbero circ 10 miliardi di euro, una somma spropositata se si considera che gli interventi previsti in Sicilia nei prossimi 5 anni per affrontare il gap di manutenzione degli ultimi dieci è di 1 miliardo e 100 milioni ed è già uno sforzo straordinario.
“Il Consorzio autostrade siciliane chiuderà entro l’anno. Questa esperienza sembra essere conclusa e c’è l’intesa con l’assessore alle Infrastrutture e l’intero Governo affinché si definisca la questione in questo senso – ha annunciato Musumeci che ha anche confermato il percorso da fare che segue, in parte, quanto già previsto dal governo Crocetta – c’è l’Anas interessata alla successione”.
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