Sono stati custoditi per 25 lunghi anni, quelli trascorsi dalla strage di Capaci, nel caveau di sicurezza del Csm. Oggi il plenum di Palazzo dei Marescialli ha deciso di togliere il segreto su tutti i documenti che riguardano i rapporti tra Giovanni Falcone e il Csm e di pubblicarli.
Una decisione legata al plenum straordinario di lunedì prossimo presieduto dal capo dello Stato e che sarà dedicato al ricordo del magistrato ucciso assieme alla moglie, Francesca Morvillo e a tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Si tratta di tutti gli atti contenuti nel fascicolo personale di Falcone, delle audizioni del magistrato e delle delibere che lo riguardano. La stessa desecretazione è stata disposta per gli atti che riguardano Morvillo.
L’11 aprile scorso Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm, aveva preannunciato che sarebbe stato il plenum avrebbe promosso “un’iniziativa istituzionale forte in occasione dei 25 anni dalle stragi di capaci e via d’Amelio per rendere pubblici e conoscibili tutti gli atti di quella stagione tormentata e di quel difficile rapporto tra la magistratura palermitana il Csm”.
Alla seduta di lunedì ci sarà anche il presidente del Senato Pietro Grasso, che è stato giudice nel primo maxi processo a Cosa Nostra. E saranno presenti la sorella di Falcone, Maria e il procuratore di Trapani Alfredo Morvillo, fratello di Francesca, e altri familiari delle vittime della strage di Capaci. Tra gli invitati vi sono gli attuali dirigenti degli uffici giudiziari di Palermo, i magistrati che lavorarono con Falcone e i due vice presidenti del Csm dell’epoca, Giovanni Galloni e Cesare Mirabelli.
“Sarà un’occasione importante nella quale chiameremo a testimonianza alcuni dei protagonisti di quella stagione”, aveva aggiunto Legnini. Quindi è presumibile attendersi sviluppi e rivelazioni su fatti di cui si sa poco o nulla, come la tanto discussa mancata nomina di Falcone a capo della Procura di Palermo.
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