Il ‘no’ della Cgil non cambia nulla, i musei e i siti archeologici siciliani saranno aperti nei festivi grazie all’accordo firmatod a tutti gli altri sindacati. Lo ha detto chiaramente ieri sera l’assessore Sgarbi ma lo confermano anche le altre sigle a iniziare dal Cobas/Codir che resta il sindacato maggiormenmtye rappresnetantivo ina rea regionale. “Ieri, presso il Dipartimento Regionale Beni Culturali di Via delle Croci è stato sottoscritto l’accordo sui criteri per l’attribuzione dei compensi sulla qualità della prestazione professionale del personale facente parte dell’area tecnica amministrativa. Con il medesimo accordo è stato approvato un progetto di ampliamento fruizione del mese di dicembre 2017 effettuato presso il parco archeologico di Segesta” dicono Michele D’Amico responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche dei beni culturali e Simone Romano coordinatore regionale del Cu.Pa.S./Codir (Custodi del Patrimonio Culturale Siciliano), movimento che aderisce al Cobas/Codir.
“Con questo accordo – proseguono i sindacalisti – si chiude la stagione contrattuale di natura dipartimentale, relativa al 2017, proprio il giorno dopo in cui si ha notizia della conclusione delle procedure di riaccertamento dei residui attivi 2017 previsti dal dlgs 118/2011; il Dipartimento Funzione Pubblica potrà, pertanto, inviare, alla competente ragioneria centrale, i mandati di pagamento del saldo piano di lavoro, relativi al 2016, e dell’indennità di turnazione e dell’indennità di tutela e vigilanza, relativi al 2017.”
“Si colma, grazie al senso di responsabilità del Cobas-Codir e dei Sindacati che hanno sottoscritto quest’ultimo accordo, – continuano i sindacalisti – un ritardo, ormai cronicizzato nel tempo, che potrà essere superato definitivamente soltanto con il rinnovo del contratto di lavoro di tutti i dipendenti della Regione Siciliana, delle Società partecipate e degli Enti collegati che adottano il CCRL vigente; rinnovo contrattuale al quale il Cobas-Codir punta fortemente e per il quale dispiegherà, se sarà necessario, tutte le sue forze.”
“Non cambia, inoltre, l’agenda che il sindacato vuole sottoporre per il rilancio del settore, il Cobas/Codir punta a un impegno del governo regionale per: superare le croniche carenze igienico-sanitarie di tutti i siti e degli uffici dei beni culturali (in alcuni piove persino dentro, molti sono privi di impianti di climatizzazione); avviare una fase di ammodernamento dei fatiscenti sistemi di impianti di sicurezza; investire per migliorare l’immagine dell’intero sistema (dalla dotazione di apposito vestiario per il personale addetto alla fruizione dei beni culturali per cui l’ultima fornitura di divisa è avvenuta ben 15 anni fa a un serio piano di formazione mirata per migliorare la qualità della risposta che il sistema dei beni culturali è tenuto a dare alla collettività); definire l’accordo sui profili professionali; individuare il fabbisogno organico di ciascuno dei 121 luoghi di cultura presenti sul territorio dell’Arcipelago Siciliano; preparare un disegno di legge per ripristinare il ruolo tecnico dei beni culturali.”
“Abbiamo chiesto all’assessore regionale Vittorio Sgarbi e al dirigente generale Maria Elena Volpes – concludono Michele D’Amico e Simone Romano – di non sottrarsi al confronto e di avviare quindi un’immediata stagione negoziale per rilanciare investimenti e ammodernamento dell’amministrazione, tendente a qualificare l’intero sistema dei beni culturali siciliani e la qualità delle condizioni lavorative di tutto il personale, nel rigoroso rispetto delle previsioni contrattuali in materia di utilizzazione e di esigibilità delle mansioni del personale dei beni culturali, senza prevedere alcuna deroga di nessuna natura. Siamo certi che la sfida che abbiamo lanciato sarà accolta con favore, è tempo di passare dalle parole ai fatti.”
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