L’approvato in IV Commissione per il piano stralcio sui rifiuti è arrivata all’unanimità due sere or sono ma a distanza di poco più di 24 ore arrivano i primi distinguo.  Un primo risultato che sembrava raggiunto potrebbe vedere qualche ostacolo impreisto lungo la sua strada.

“Da troppi anni la Sicilia attende l’approvazione di questo importante strumento – diceva la presidente della Commissione Giusy Savarino subito dopo l’approvazione –  che consente sia di pianificare una strategia unitaria di gestione e raccolta dei rifiuti, sia di pianificare per ogni provincia l’impiantistica necessaria al corretto smaltimento dei rifiuti, sbloccando anche i progetti giacenti nei dipartimenti. Abbiamo posto le basi affinche’ la Sicilia possa accedere ai fondi europei”.

“Sotto impulso della Commissione che Presiedo, il Governo ha accolto con favore la proposta di dare priorità nella concessione delle autorizzazioni, agli impianti pubblici, che dovranno essere necessariamente presenti in ogni Provincia! È la fine dei monopoli. Esprimo profonda soddisfazione per questo importante risultato raggiunto in pochi mesi, un risultato che mette ordine al caos che da troppi anni vige sulla materia, questo caos ha consentito a qualcuno di fare caccia grossa e purtroppo sui rifiuti non mancano i predatori. Ringrazio il Presidente Musumeci perché ogni giorno conferma con i fatti che il cambiamento è già iniziato, perseguendo alacremente l’impegno preso con i Siciliani di rendere la Sicilia bellissima”.

Ma nonostante la scelta di puntare sul settore pubblico e l’approvazione all’unanimkità dei componenti pentastellatid ella Commissione piovono dubbi sul piano. “Da anni ripetiamo come un mantra che la Sicilia deve puntare sull’economia circolare, sul riuso dei materiali e trasformare i rifiuti in risorsa. E per farlo occorre puntare sull’impiantistica e sulla raccolta differenziata e non sugli inceneritori né sull’ampliamento delle discariche per smaltire la spazzatura prodotta nell’Isola” dicono i deputati regionali Valentina Palmeri, Nuccio Di Paola, Giampiero Trizzino e Stefania Campo, componenti della commissione Ambiente dell’Ars, riferendosi proprio all’approvazione del piano stralcio dei rifiuti varato dalla commissione di merito.

“Su input del M5S in commissione Ambiente è stata inserita nel piano stralcio dei rifiuti la proposta di ‘vincolare le SRR ad adeguare i propri fabbisogni impiantistici alle prescrizioni minime del Piano stralcio regionale, la Regione, successivamente, procede alla valutazione delle eventuali offerte, realizzando, in via prioritaria, quegli impianti compatibili a quelli previsti nel piano stralcio'”.

“Continueremo a vigilare – concludono – e svolgere il nostro ruolo di opposizione affinché nessun inceneritore né altre discariche vengano realizzate in Sicilia, e affinché nel piano di gestione non vengano inseriti impianti non in linea alla raccolta differenziata, al riciclo e alle best practice in tema di rifiuti, come fatto finora”.

intanto alla regione si propone come interlocutore Assopirec, associazione che riunisce numerose piattaforme di recupero della Sicilia. “Noi rappresentiamo un anello importante nel ciclo dei rifiuti, finora sottoutilizzato in Sicilia, che può dare un contributo fondamentale al miglioramento del sistema. Per questo auspichiamo che l’assessore regionale all’energia e ai servizi di pubblica utilità Alberto Pierobon istituisca un tavolo di confronto con le associazioni di categoria del settore sul Piano rifiuti a cui sta lavorando il governo” dice il Presiente Gaetano Rubino.

“Condividiamo – aggiunge – il percorso tracciato dal governo Musumeci. Chiediamo allo stesso tempo di focalizzare l’attenzione su alcuni punti nevralgici, come l’approvazione di un contratto unico regionale, di un prezziario unitario, oltre che la progettazione di una più opportuna dislocazione delle piattaforme su tutto il territorio regionale”.

“Inoltre – continua – è indispensabile definire tempi certi per le autorizzazioni di nuovi impianti o di ampliamenti di impianti esistenti. Alcune nostre associate, ad esempio, sono in attesa di una risposta da anni. Ritardi che non solo danneggiano l’economia del settore, impedendo la creazione di nuovi posti di lavoro, ma che si ripercuotono sull’efficienza stessa della raccolta e dello smaltimento dando spazio a malversazioni e speculazioni”.