E’ un piccolo museo che fu del  barone Luigi Chiaramonte Bordonaro Alliata. Uomo descritto dalla stampa come l’ultimo “Gattopardo”, grande sportivo e pilota ufficiale della Ferrari.  Disabitata fino al ’44,  è dotata di un corredo fatto di quadri, maioliche, oggetti, che riempiono gli ampi saloni di Villa Chiaramonte Bordonaro ai Colli. Una collezione messa in piedi nell’Ottocento anche attraverso  quadri primitivi italiani, del ‘300 e del ‘400, dipinti fondo oro, quadri fiamminghi del ‘600 e poi ancora scavi greci, maioliche ispano-moresche e italiane, statue marmoree. Due di questi quadri, la Madonna col bambino di Van Dyck e l’Annunciazione di David Gerard, sono stati scelti dalla Fondazione Federico II per una mostra allestita a Palazzo Reale che ha registrato oltre 140mila presenze.
Gaia Palma ci spiega come per la prima volta una dimora storica non è solo contenitore ma è diventata anche contenuto.

“L’articolo A Villa Bordonaro c’è quasi un Louvre puoi leggerlo su Buttanissima Sicilia.