I finanzieri del comando provinciale di Palermo, con la collaborazione di funzionari dell’ispettorato repressione Frodi (ICQRF) del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, hanno sequestrato uno stabilimento enologico con sede a Monreale (Pa) che produceva vino sofisticato, oltre 3.307.169,50 litri  di vino, imbottigliato e sfuso, per cui non è stato possibile tracciare l’origine e la provenienza, per un valore  di 5.160.000 di euro.

Nel corso delle indagini sono state effettuate perquisizioni e sequestri su tutto il territorio nazionale, con la collaborazione dei reparti della guardia di finanza competenti per territorio e di funzionari dell’ICQRF, per bloccare le partite di prodotto contraffatto e adulterato distribuite dal titolare della cantina, con il concorso, a vario titolo di altri 8 soggetti accusati tra gli altri, dei reati di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari, di frode nell’esercizio del commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine.

Le indagini svolte dai finanzieri della compagnia di Partinico, a tutela del consumatore e del made in Italy,  hanno permesso di accertare che la cantina con sede a Monreale, aveva messo in atto complessi artifizi contabili grazie all’ausilio di altre società consorelle.

Queste avrebbero registrato in modo falso l’ingresso nei depositi di mosti, uve e vini, per  creare un’apparente legalità ai prodotti vitivinicoli, commercializzati con false denominazioni di origine e indicazioni geografiche siciliane, ottenuti anche mediante l’utilizzo fraudolento di zucchero (miscelato con l’acqua). Infatti, le partite di zucchero di barbabietola e zucchero di canna – acquistate in nero da azienda con sede in Palermo – arrivavano presso la cantina di Monreale, gestita dal soggetto indagato principale, dove veniva effettuata la miscelazione con acqua, ottenendo così un composto liquido strumentale alla preparazione di falsi vini e mosti. Dopo la miscelazione, il prodotto liquido ottenuto era destinato alla commercializzazione presso attività di ristorazione e privati.

Grazie alle videoriprese presso la cantina e alle indagini tecniche e telematiche sui cellulari degli indagati effettuate dalle Fiamme Gialle di Partinico ed alla parallela attività di analisi documentale, svolta unitamente ai funzionari dell’Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per gli aspetti di specifica competenza, è stato possibile accertare che, tra il 2020 e il 2021, sono stati venduti oltre 4.000.000 di litri di prodotto vinoso a cantine vitivinicole e acetifici dislocati su tutto il territorio nazionale, risultati estranei alla frode agro-alimentare

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