Resta ricoverata in terapia intensiva al Policlinico di Palermo la donna palermitana di 73 anni per la quale, da due giorni, si parla di un sospetto caso di West Nile, l’infezione trasmessa per lo più dalle punture di zanzare. La donna residente a Palermo non ha viaggiato. Le sue condizioni sono progressivamente peggiorate e la paziente è stata trasferita in terapia intensiva.

Analisi escludono l’infezione

Le analisi, però, hanno smentito che per la donna si tratti dell’infezione “esotica”. “In relazione al caso di sospetta infezione da virus West Nile di una paziente ricoverata al Policlinico di Palermo – si legge in una nota ufficiale dell’ospedale – si comunica che le indagini virologiche eseguite presso il Laboratorio di riferimento regionale per la sorveglianza delle Arbovirosi, che ha sede presso l’UOC di Microbiologia e Virologia dell’AOUP, condotte in linea con quanto definito dal Piano Nazionale di Prevenzione Sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-25, non confermano  il caso di infezione da WNV”.

Antonino Tuttolomondo, direttore di medicina interna

Antonino Tuttolomondo, direttore medicina interna Policlinico

“L’anziana è affetta da una patologia autoimmunitaria in grave deperimento fisico ed è arrivata da noi in condizioni cliniche che sono progressivamente deteriorate – dice Antonino Tuttolomondo direttore di medicina interna del Policlinico – Abbiamo sospettato che potesse esserci un’encefalite e quindi abbiamo eseguito una rachicentesi e gli esami sierologici, trovando una positività, un’infezione recente. Nel liquor, la parte che sta a contatto col cervello questa positività per West Nile non è stata riscontrata. Il secondo esame del sangue per ricercare gli anticorpi contro West Nile ha dato esito debolmente positivo, quindi il contatto sembrerebbe esserci stato. Comunque possiamo considerarlo un caso sospetto, non confermato però altamente sospetto”. Non c’è allarme nei medici.

“Nella maggior parte dei casi l’infezione da West Nile decorre in modo asintomatico – aggiunge il direttore – soltanto negli anziani e nei pazienti immunodefedati può dar luogo a complicanze tra cui la meningite meningococcica è una di queste. Le complicanze gravi della malattia di West Nile si hanno nei pazienti anziani e immunodepressi”.

Antonio Cascio, Virologo: Nessun allarme

Antonio Cascio, virologo Policlinico di Palermo

“Nessun allarme per questo caso sospetto di malattia di West Nile presso il Policlinico di Palermo, il virus potrebbe circolare a Palermo, potrebbe circolare in Sicilia, come è successo nel passato, il virus viene portato dagli uccelli migratori e viene trasmesso all’uomo dalla puntura della comune zanzara. Zanzare presenti appunto anche nella nostra aree geografiche. La malattia potrebbe essere presente e si potrebbero verificare più casi in Sicilia, casi che nella maggior parte delle volte saranno casi asintomatici, quindi persone che potrebbero essere infette senza presentare alcun sintomo. In qualche caso potremmo assistere a sintomi neurologici”.

Lo dice Antonio Cascio medico virologo al Policlinico di Palermo. “La diagnosi di della malattia di West Nile è relativamente complessa. Ci sono dei test che hanno la loro sensibilità e specificità, test che devono essere confermati poi con quelli della biologia molecolare. Quindi  per avere la certezza che nel caso specifico il paziente abbia realmente contratto l’infezione da virus bisogna aspettare i risultati della biologia molecolare – aggiunge il virologo – E io mi sento di dire che al 99% saranno negativi. L’attenzione comunque deve essere giustamente mantenuta alta. I test è giusto che vengono eseguiti in tutti i pazienti che hanno sintomi neurologici, specialmente in questo periodo. Però nessun allarme, nessuno, nessun allarmismo, massima serenità”.

Ed ecco i consigli del medico. “Dobbiamo cercare di evitare di essere punti dalle zanzare. Installare in casa le zanzariere. Indossare abiti con le maniche lunghe e pantaloni lunghi. Cercare di non far proliferare gli insetti nelle nostre case e quindi evitare che possano essere ristagni di acqua, nei piatti e sotto i vasi dei fiori”.