• Esce il brano “Cattiva” del producer palermitano Yahweh
  • La canzone è cantata dal suo concittadino Chef Monkee
  • Spotify ’ha inserito in due playlist ufficiali, “Club rap italiano” e “Novità rap italiano”

Il nuovo singolo “Cattiva” di Yahweh, producer palermitano, è il primo estratto di un ep in via di registrazione. Il progetto prevede che ogni traccia sia cantata da un rapper palermitano. A prestare la sua voce al primo brano è Chef Monkee. La Cattiva del pezzo è un riferimento a una figura femminile che impersonifica la musica stessa. Da venerdì 16 aprile Cattiva è disponibile su tutte le piattaforme digitali e di streaming. Il video, con la partecipazione dell’attrice Miriam Vitale, verrà pubblicato il 30 aprile. La realizzazione è di Enrico Spadafora, videomaker che fa parte del collettivo Gorilla Sauce.

Contaminazione di generi

Il brano è il frutto di contaminazioni di generi con l’obiettivo di rendere il prodotto d’immediato impatto. “Credo che i risultati migliori – dice Giuseppe Billeci, vero nome di Yahweh – si ottengano quando mondi diversi si incontrano. Per questo motivo cerco di non rifarmi ad un genere solo, ma di mettere dentro qualsiasi cosa mi abbia ispirato in passato”. Sembra un gioco di rimandi la musica di Billeci. “Gli ascolti – dice – sono come dei link che ci collegano a ricordi passati, come dei time-traveler. In Cattiva ho cercato d’inserire più ricordi possibili. Ci sono ispirazioni dal mondo della musica elettronica tradizionale per passare a sonorità prettamente black nella parte finale della canzone. E alcuni riferimenti arrivano dal cinema”.

Tema dell’amore per la musica

Il brano punta dritto al tema dell’amore, in questo caso per la musica. “Tutti noi – spiega Yahweh – dovremmo passare la nostra vita cercando di capire cosa significhi amore, cosa davvero ci accenda, chi siamo nella forma più reale e pura. Per me l’amore vero è quello per la musica e con la musica viene fuori la versione migliore di me. Sono convinto che questo brano possa ispirare gli altri a fare altrettanto, portarli a scoprire cosa sia amore, quale sia per ognuno il proprio io”.

Radici siciliane

Le radici del percorso culturale di Yahweh affondano nella sua terra, Palermo e la Sicilia, ma la destinazione finale è un messaggio globale. “Troppo spesso – commenta l’artista – il nostro territorio è poco valorizzato dal punto di vista musicale e quasi sempre viene relegato a temi locali. Gli artisti palermitani devono uscire da questo cliché. Il modo reale che abbiamo per valorizzare la nostra terra è superare i confini, fare vedere il bello che c’è nello spirito dei siciliani. Bisogna dare voce a chi crea per la propria arte e per la propria storia, senza limiti e recinti. Siamo tutti cittadini del mondo”.