Zamparini sembra proprio volere il Palermo in serie B. – Che la gestione del Palermo Calcio di Zamparini quest’anno sembri cervellotica, discutibile e spesso incomprensibile è un dato di fatto. Tutti i tifosi e gli esperti hanno la stessa opinione. Sempre nella sua carriera di proprietario di squadre di calcio, il patron del Palermo ha tenuto rapporti tesi con i propri allenatori, è indubbiamente recordman di esoneri ma mai aveva fatto sembrare le proprie gestioni, sia in ambito calcistico che propriamente imprenditoriale, scarse sul piano manageriale. E delle capacità manageriali di Zamparini, in realtà, non dubitiamo.
Quest’anno le novità non c’è. Zamparini è rimasto un imprenditore accorto che cura per bene i propri interessi aziendali e patrimoniali. La conferma arriva da chi fa bene i conti sui “premi” retrocessione che le incredibili regole di un calcio italiano sempre più orientato al business e sempre meno ai valori sportivi impongono.
Il Palermo e Zamparini guadagnerebbero dall’eventuale retrocessione del Palermo proprio perchè la lega calcio ha deciso il raddoppio del bonus per le squadre che scenderanno quest’anno in serie B. Il monte premi da dividere tra le ultime tre squadre della graduatoria di serie A è, infatti, passato da 30 a 60 milioni di euro a valere sui diritti tv.
Per la verità, la determinazione della lega aveva trovato il voto contrario proprio di Zamparini che quella norma, il raddoppio del premio retrocessione, non la voleva proprio, unico presidente di squadre di serie A. Ma visto che nonostante il voto contrario quella regola è passata in consiglio di Lega pare adesso che Zamparini abbia fatto di necessità virtù e stia orchestrando il possibile per ottenere il massimo da questo Palermo almeno sul piano economico e finanziario.
E’ puntuale l’analisi riportata dalla Gazzetta dello Sport online, riferita al Verona che fino alla settimana scrosa sembrava la principale indiziata a percepire il massimo di bonus retrocessione.
Con il Verona fanalino di coda in graduatoria e con il concreto rischio di scivolare in cadetteria, la società veneta sembra ormai spacciata, ma in caso di retrocessione in Serie B riceverà un bonus finanziario notevole. La Lega ha stanziato 60 milioni di euro, divisi nelle seguenti modalità tra le tre squadre retrocesse: 10 milioni di euro se alla prima stagione in A, 15 in caso di due delle ultime stagioni su 3 in massima serie e 25 milioni se con tre campionati in A sugli ultimi 4. E non finisce qui. Infatti, nel caso in cui risultassero degli “avanzi” dal fondo del paracadute, questi verrebbero destinati alla società retrocessa con tre stagioni di massima serie. Allo stato attuale il Verona riscuoterebbe 25 milioni di euro, oltre ai 15 milioni restanti. 10 milioni, invece, per Carpi e Frosinone.
Adesso l’analisi indicata per il Verona può benissimo applicarsi al Palermo con il chiaro rischio che la squadra della città di Giulietta e Romeo giochi il resto del campionato con l’unico obiettivo di far salvare il Palermo. In questo caso il Verona otterrebbe 25 milioni per la retrocessione ed altri 15 milioni rimasti disponibili sul budget in caso di permanenza di almeno un anno in cadetteria.
Al Palermo che negli ultimi 10 anni ha trascorso più di 4 anni in serie A spetterebbero, in caso di retrocessione, 25 milioni di Euro. Ancora 25 milioni spetterebbero anche al Verona e solo 10 milioni ad una tra Carpi e Frosinone terze retrocesse.
Una bella cifra che sommata alle ultime e probabili cessioni di giocatori con maggior valore e mercato (cfr. Vasquez) consentirebbero a Zamparini di recuperare (e forse guadagnare?) su gli investimenti effettuati sulla squadra rosanero nel corso di tutta la sua gestione.
Zamparini, ne siamo convinti, aveva provato, riportando il Palermo a giocare in serie A lo scorso anno e votando contro la nuova disposizione della Lega calcio, a liberarsi (vendendolo) del Palermo in serie A. Ma non ha trovato acquirenti e non è facile vendere la squadra siciliana con il monte ingaggi che ha (la cifra dichiarata di recente ammonta ad oltre 35 mln anno, incomprensibili per pagare stipendi a “giocatori” come Struna o Chochev).
Ci ha provato in tutti i modi, con gli sceicchi veri o presunti, con il gruppo di Mijatovic, attraverso mediatori e affaristi più o meno credibili sul mercato mondiale. Ma non c’è riuscito. Crediamo che il Presidente del Palermo abbia maturato l’idea che vendere il Palermo in serie B sia più facile, fattibile. Soprattutto se i conti della squadra rosanero saranno, come sembra che siano, ripuliti dai debiti sia verso terzi (banche, giocatori e fornitori diversi) sia verso il proprietario (Zamparini).
La nostra ricostruzione è frutto di analisi e non dispone di nessuna certezza che può essere dichiarata soltanto da Zamparini in persona ma è ragionevole e riporta ad una ultima ed unica considerazione finale.
Il calcio è finto, non ha più nulla a che vedere con lo sport ed i suoi valori fondanti. Gli spettatori, ed i tifosi, sono soltanto trattati come degli stupidi (deficienti direbbe probabilmente Zamparini) che pagano anche un biglietto, o un abbonamento alle tv, per farsi prendere in giro con cadenza settimanale.
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