Notte di fuoco tra le strade dello Zen, a Palermo. Nella serata di martedì, sono stati dati alle fiamme alcuni cumuli di rifiuti in via Fausto Coppi, nel cuore del quartiere popolare della settima circoscrizione. Secondo quanto riferiscono alcuni residenti, l’episodio è avvenuto tra le 22 e le 22.30. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per spegnere le fiamme. Episodi che già hanno alcuni precedenti recenti.

Roghi a pochi passi dall’area progettata da Renzo Piano

La peculiarità del fatto avvenuto ieri allo Zen è che i due roghi sono stati appiccati a pochi passi dall’area riqualificata con un progetto di Renzo Piano. Lo spazio ha avuto la sua inaugurazione il 15 ottobre 2021, alla presenza del sindaco Leoluca Orlando e del vicesindaco Fabio Giambrone. Un modo per rilanciare, anche dal punto di vista del decoro urbano, il quartiere della settima circoscrizione. Il progetto fu ideato dallo stesso Renzo Piano. Ad occuparsi della realizzazione dello stesso, con la stretta collaborazione dell’Università degli Studi di Palermo, sono stati quattro borsisti: Antonino Alessio, Flavia Oliveri, Angela Valenti e Marina Viola

Abbandono di rifiuti allo Zen: una storia vecchia

Un problema grave quello dell’abbandono di rifiuti nella borgata, che coinvolge altri tratti stradali. Tra i più colpiti, vi sono via Rocky Marciano e via San Nicola. Strade di cui ci siamo occupati in passato e sulle quali gli operatori di Rap sono più volte intervenuti con pulizie straordinarie, ma senza successo.

A segnalare l’accaduto è Salvatore Tranchina, residente ed attivista del quartiere Zen, intervenuto in passato in una nostra live sul tema rifiuti. “Non riusciamo ad uscire da questa logica. Come avvenuto ieri in via Fausto Coppi, i rifiuti vengono dati alle fiamme. La cosa grave è che ciò è avvenuto a pochi passi da un’area riqualificata destinata ai bambini. Non controlla nessuno. Come in via San Nicola, una strada che non esiste più, ricoperta interamente di spazzatura. Ma di esempi se ne possono fare tanti, come il caso di via Adamo Smith, vicino la scuola Sciascia. Per quante possano essere le segnalazioni, ciò non basta. Servono le telecamere. O, quantomeno, sistemi di vigilanza”.

 

 

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