• Zone franche montane, continua il presidio a Irosa dopo sessanta giorni
  • Zone franche montane, 133 sindaci chiedono l’approvazione del ddl voto per usufruire della fiscalità di vantaggio
  • Zone franche montane, oggi al presidio il sindaco di Librizzi e un assessore di Licodia Eubea

Zone franche montane, continua il presidio a Irosa

Sono passati 60 giorni da quando è partito il presidio a Irosa, allo svincolo per Catania e Palermo, del comitato promotore per la legge che istituirebbe le Zone Franche Montane di Sicilia e i 133 comuni che sarebbero coinvolti da questa misura.

Alla base della decisione di impiantare questa battaglia nazionale per l’approvazione di questa legge in Sicilia che permetterebbe di defiscalizzare tutte le attività imprenditoriali presenti in quelle zone, c’è la volontà di realizzare un progetto di vita comune tra i residenti delle aree di montagna dell’isola. Attualmente i 133 comuni sono ancora in attesa che la legge passi al vaglio del parlamento dopo che essere stata approvata all’unanimità all’Ars a dicembre 2019.

Zone franche montane, presenti i rappresentanti dei comuni di Librizzi e Licodia Eubea

Oggi al presidio sono presenti il sindaco di Librizzi (Me), Renato Di Blasi e l’assessore di Licodia Eubea (Ct), Santo Randore.

“La sopravvivenza di molti centri montani come Librizzi – dice il sindaco Di Blasi – passa sicuramente dall’istituzione delle ZFM. Auspico che il nuovo governo e la deputazione regionale di Camera e Senato approvino celermente la Legge rendendosi conto davvero di quali sono le priorità dei nostri territori”.

“Oggi mi trovo qui per rappresentare il mio Comune, Licodia Eubea, – dice Santo Rancore – 3000 abitanti ad alta vocazione agricola e a farmi portavoce della sofferenza del nostro territorio che rischia seriamente di scomparire. Questa importante iniziativa, delle ZFM potrebbe aiutare i piccoli comuni ad uscire dall’isolamento e vincere la battaglia contro lo spopolamento. Siamo prossimi ad un punto di non ritorno, a breve si potrebbero perdere tradizioni, storie e usanze tipiche di questi territori bisogna con serietà assumersi le responsabilità da parte della politica delle scelte che segneranno il futuro di questi territori”.