• Zone franche montane, dopo lo stop per la zona rossa torna il presidio allo svincolo di Irosa
  • Zone franche montane, 133 sindaci presidiano per sensibilizzare il Parlamento all’esame e all’approvazione del ddl voto
  • Zone franche montane, domenica 7 febbraio a Irosa in programma un flashmob

Zone franche montane, a Irosa riprende il presidio

La battaglia per l’istituzione delle Zone Franche Montane di Sicilia continua e dopo l’interruzione del presidio dettato dall’entrata in zona rossa della Sicilia, domenica 7 febbraio si torna al camper di Irosa

I 133 sindaci coadiuvati dal comitato promotore della legge tornano a presidiare lo svincolo di Irosa, per sensibilizzare i deputati di Camera e Senato affinché accolgano le loro istanze, e lo fanno con un flashmob domenica 7 febbraio alle 11 quando al presidio saranno disposte 133 sedie con altrettante fasce tricolore da sindaco appoggiate dai rappresentanti dei comuni sulle sedie.

Il 26 gennaio era stata calendarizzata in commissione finanza e tesoro del senato la discussione sulle ZFM che avrebbe dovuto definire l’iter in sede redigente, appuntamento andato in fumo con il sopraggiungere della crisi di governo in corso”. Abbiamo fiducia nel Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – dicono dal comitato – una guida sicura per far uscire l’Italia da questa crisi politica. Le terre alte di Sicilia non possono più aspettare, hanno bisogno dell’immediata approvazione di una fiscalità di sviluppo che permetta di guardare al futuro con fiducia e di attrarre nuovi investimenti”.

Zone franche montane, le ragioni delle 133 realtà territoriali

Le 133 comunità interessate rappresentano un terzo della Sicilia, chiedono un sostegno concreto, “La situazione era drammatica già prima della pandemia – continuano dal comitato – tra spopolamento, giovani in fuga, servizi essenziali non garantiti, strade non sicure e imprese che chiudono. Adesso con l’emergenza sanitaria viene meno anche il turismo, una leva fondamentale. Abbiamo bisogno di questa legge per continuare a sperare che i nostri comuni possano sopravvivere».

Domani intanto, sabato 6 febbraio alle 15.30, il comitato incontrerà i referenti delle banche di credito cooperativo siciliane, componenti essenziali del progetto di vita comune che si sta cercando di costruire in Sicilia.