Il Consiglio Comunale di Palermo ha votato la mozione, a firma di Elio Ficarra e Fabrizio Ferrandelli, con la quale invita l’Amministrazione a sospendere la Ztl fino al 31 marzo. La delibera ha avuto il via libera con diciassette voti favorevoli (centrodestra, M5S, Italia Viva, Sicilia Futura e +Europa-Azione).
Sei i contrari (Avanti Insieme, Sinistra Comune e PD), mentre in cinque hanno deciso di astenersi. La palla adesso passerà all’Amministrazione Comune, che dovrà decidere se dare seguito alla delibera o se mantenere in vigore la Zona a Traffico Limitato.
Urla e schiamazzi durante la votazione
Una seduta che ha vissuto diversi momenti di tensione, anche duri. Parole grosse sono volate fra la consigliera del gruppo “Oso” Giulia Argiroffi e le esponenti della maggioranza politica Barbara Evola e Milena Gentile.
Durante le operazioni di voto, l’ex esponente grillina ha lamentato l’impossibilità di potere esprimere la propria dichiarazione di voto, prima dell’appello del segretario generale. Un intervento poi terminato in urla e schiamazzi rivolti alle colleghe d’aula. La Argiroffi ha addirittura parlato di “censura di genere” durante il suo intervento. Uno scontro a distanza che ha costretto il presidente Tantillo a sospendere addirittura la seduta, durante la votazione finale.
“No” dell’Aula alla presenza dell’assessore Catania
Un dibattito lungo e, a tratti, molto acceso. Tra i vari interventi susseguiti durante la mattinata, il consigliere comunale di Sicilia Futura Gianluca Inzerillo ha chiesto all’aula di potere ospitare l’assessore Catania, al fine di avere dei chiarimenti sul provvedimento relativo alla Zona a Traffico Limitato, la cui sospensione viene ritenuta fondamentale per i già precari equilibri della viabilità del capoluogo siciliano.
Ma diversi consiglieri comunali hanno ribadito il proprio “no”, sostenendo che, dopo la mozione di sfiducia votata in Aula, l’assessore non sia più nelle condizioni di rappresentare l’Amministrazione Comunale. In seguito a ciò, il presidente della IV Commissione ha annunciato l’invio di una lettera al Prefetto nella giornata di lunedì, al fine di trovare soluzioni al problema.
Gelarda: “Se la Ztl non viene sospesa, dimissioni Catania”
Fra i favorevoli alla proposta il capogruppo della Lega Igor Gelarda. L’esponente del Carroccio palesa la necessità di dare seguito alla delibera d’aula. In caso contrario, a suo parere, l’assessore alla Mobilità Giusto Catania dovrebbe dimettersi.
“Durante un consiglio comunale estremamente contrastato è stata appena approvata la mozione in cui si chiede la sospensione della ZTL fino al 31 marzo. Cioè fino a quando sarà in vigore l’emergenza pandemica. Si tratta della seconda mozione votata in questo senso. Già della prima l’assessore Catania, sfiduciato dal consiglio comunale, non ne ha tenuto conto. Qualora anche in questo caso Catania dovesse ignorare la mozione, ne chiederò le dimissioni immediate”.
Sulla stessa linea del collega di partito, anche Sabrina Figuccia. “Bene il voto della mozione che chiedeva ed ha ottenuto con il voto della maggioranza dei presenti in consiglio comunale la sospensione della ztl fino al 31 marzo. Un atto che nasce dal convincimento che nell’attuale stato di crisi che l’intero paese sta vivendo, compresa naturalmente la città di Palermo, non si possa continuare a penalizzare l’intera cittadinanza e i commercianti del territorio interessato dalla Ztl. L’Iniziativa è stata fortemente voluta anche in virtù delle difficoltà che da mesi ormai interessano il ponte corleone e nasce con l’intenzione di creare un arteria alternativa a quella troppo spesso congestionata che propone il passaggio dal Ponte Corleone”.
Ferrandelli: “Dovere del sindaco sospendere il provvedimento”
Soddisfatto dell’approvazione dell’atto anche il presidente dell’Assemblea Nazionale di +Europa Fabrizio Ferrandelli. “Abbiamo Appena approvato la mozione per sospendere la Ztl. Ancora una volta, il consiglio si esprime con un atto di indirizzo chiaro ed inequivocabile al sindaco. Tra emergenza sanitaria, cantieri infiniti, carreggiate ridotte e traffico in tilt, non ritengo sia utile argomentare ancora le nostre reiterati ragioni. È dovere politico del sindaco rispettare il voto del consiglio comunale ed emanare adesso i provvedimenti consequenziali”.
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