“Il DDL sulle province nasce nel peggiore dei modi” – inizia così l’affondo di Maria Saeli, della direzione nazionale di Azione.
” A quanto si apprende, dal nuovo disegno di legge approvato già in Commissione, sarebbe scomparsa la doppia preferenza di genere e sarebbe stata ridotta anche la presenza di genere nelle Giunte provinciali. Un passo indietro eclatante da parte del Governo Regionale a guida Schifani!
La cancellazione dei piccoli passi avanti che, con fatica, si stavano compiendo in Sicilia per la partecipazione attiva delle donne in politica e per una equiparazione di diritti è qualcosa che lascia davvero basiti – continua Saeli, che conclude: “Mi auguro che i tanti Deputati che compongono l’ARS possano presentare emendamenti per cercare di non portare la Sicilia indietro anni luce!”

Ritornano le Province

Dopo dieci anni dall’abolizione delle Province trasformate in Liberi consorzi e commissariate, la Sicilia compie il primo passo per la reintroduzione degli Enti o meglio dell’elezione diretta degli organismi.

Questa settimana la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea siciliana ha esitato il disegno di legge mettendo così fine all’esperienza voluta dal governo Crocetta quando si decise di abolire l’ente intermedio provinciale

Sarà dirimente, per il proseguimento dell’iter parlamentare, l’esito del confronto già avviato dal presidente della Regione siciliana Renato Schifani con il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli. Nei giorni scorsi il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno (FdI) aveva chiarito che in Sicilia non si sarebbe fatta alcuna fuga in avanti prima della riforma della legge Delrio e che ogni iniziativa sarebbe stata concordata con la Conferenza dei Consigli regionali e col governo Meloni per evitare, tra l’altro, di inciampare su un’eventuale impugnativa.

Ecco cosa prevede il Ddl sulle Province

Via libera, dunque, dalla Commissione Affari Istituzionali dell’Ars al Ddl sulle Province. L’iter prevede ora l’esame della Commissione Bilancio e poi dell’Aula ed è connesso all’atteso provvedimento con cui il governo nazionale cancellerà la riforma Delrio. Finalmente sarà reintrodotto il voto diretto, restituendo ai cittadini la parola che era stata loro negata dalla  abolizione delle Province voluta dal governo Crocetta. In base alla norma approvata in Prima Commissione si dovrebbe andare al voto nella sessione ordinaria primaverile, dal 15 aprile al 30 giugno. Inoltre sono previsti collegi da 60 a 120 mila abitanti, in modo da garantire una notevole rappresentanza territoriale. In aula riproporremo la figura del consigliere supplente. Monitoreremo l’applicazione del decreto assessoriale che disporrà maggiori competenze in tema di acque e rifiuti.

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