Fine settimana di intensa attività politica per Italia Viva in Sicilia, venerdì 15 marzo, alle 12.30, presso l’aeroporto di Comiso, in provincia di Ragusa si parlerà della infrastruttura aeroportuale e del suo futuro, verranno elaborate le proposte di IV. Nel pomeriggio di venerdì, alle 17.00, a Siracusa occhi puntati sull’Autonomia differenziata e sulle ricadute, l’appuntamento è al Grande Albergo Alfeo. In entrambi gli eventi saranno presenti la senatrice Dafne Musolino, il presidente dei deputati di IV alla Camera, Davide Faraone.
L’appuntamento
Sabato 16 marzo, si partirà alle 9.30, in via Mozart 8, a Palermo, dove si terrà un incontro sulla geopolitica del cibo e gli impatti del cambiamento climatico su agricoltura e pesca, presente la già ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, la parlamentare Maria Chiara Gadda, Leo Ciaccio, vicesindaco di Sambuca di Sicilia e componente dell’esecutivo regionale. Previsti gli interventi dei rappresentanti nazionali di Acli terra, Agrocepi, BioAs, CIA, Coldiretti, Cospargi, Confagricoltura, LegaCoop, Agroalimentari.
Nel pomeriggio, alle 17.00, si terrà l’ultimo incontro, il congresso cittadino ad Agrigento, presso l’ Hotel Akrabello-Villaggio Mosè, alla presenza di Teresa Bellanova, Dafne Musolino, Davide Faraone.
Le parole di Faraone
“Questi incontri-afferma Faraone- sono fondamentali per evidenziare non solo le criticità della nostra Isola ma anche per rilanciare con proposte adeguate. Faremo dall’aeroporto di Comiso le nostre proposte contro il caro voli. In queste settimane poi- aggiunge Faraone- la protesta del mondo dell’agricoltura non può non essere ascoltata, finita la marcia dei trattori il silenzio. C’è un problema di gestione delle risorse idriche, il cambiamento climatico ha messo in ginocchio le produzioni, la marineria ha grandi difficoltà di sopravvivenza. Ne parleremo insieme agli attori principali del comparto nazionale. Di Autonomia differenziata- conclude il capogruppo- parleremo perché il rischio concreto è di avere un Paese non più a due velocità ma a diversi innesti, dopo il Meridione, rischiano di perdere la già precaria efficacia ed efficienza della Sanità, tenendo anche conto anche delle diverse economie che attraversano l’Italia. Una non perequazione pagata dai cittadini”.
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