Gli agenti della Divisione anticrimine di Ragusa hanno notificato un Daspo di 2 anni ad un calciatore accusato di aver aggredito un compagno negli spogliatoi, al termine di una partita. Per quel periodo di tempo, non potrà giocare o accedere ad impianti dove dove si svolgono manifestazioni sportive.
I fatti risalgono allo scorso mese di febbraio, in occasione di un incontro di calcio disputato in casa del Ragusa 1949 nello stadio comunale Aldo Campo, in occasione della semifinale di Coppa Italia , categoria Eccellenza Sicilia. Al termine dell’incontro i calciatori sono rientrati all’interno dei rispettivi spogliatoi ma c’era maretta nella formazione ospite.
Nello spazio riservato alla squadra ospite, un calciatore è stato colpito al volto con un calcio da un collega di maglia riportando lesioni e traumi, facendo ricorso alle cure del pronto soccorso.
Nelle settimane scorse, gli agenti di polizia di Siracusa hanno emesso i Daspo nei confronti di due giocatori siracusani accusati di aver picchiato un arbitro. Secondo quanto ricostruito dal personale della Digos, la vicenda è avvenuta il mese scorso nello stadio di Cassibile, impianto che si è scoperto essere senza licenza.
La partita, tra la squadra di casa, il Cassibile e la formazione ospite, era valida per il campionato di calcio di Terza categoria, secondo fonti investigative. I due calciatori hanno aggredito l’arbitro con calci e pugni accusandolo di aver commesso degli errori arbitrari.
La vittima dell’aggressione è riuscita a rifugiarsi all’interno degli spogliatoi, lasciando l’impianto sportivo solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine intervenute che lo hanno scortato.
Per questo motivo, il questore di Siracusa ha emesso nei confronti dei due giocatori “il provvedimento di divieto di accesso per tre anni ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive poiché gli stessi hanno avuto una condotta violenta tale da porre in pericolo la sicurezza pubblica e da creare turbativa per l’ordine pubblico” si legge nella nota diffusa dalla Questura di Siracusa.