La prima sezione penale della Corte di Cassazione, accogliendo la richiesta del Pg Gaeta, in accoglimento del ricorso proposto dall’avvocato Giuseppe Lipera, difensore del 71enne Gaetano Pepi, ha annullato l’ordinanza, emessa il 27 luglio del 2017 dal Tribunale del riesame di Catania, che aveva confermato il provvedimento con cui la Corte di Assise di Siracusa aveva rigettato l’istanza di rimissione in libertà confermando la misura cautelare degli arresti domiciliari dell’imputato.
Pepi resterà ai domiciliari in attesa di una nuova decisione del Tribunale del riesame. Gaetano Pepi, con i suoi tre figli Antonino, Alessandro e Marco, era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Ragusa su istanza del Pm Valentina Botti, perché accusato dell’omicidio volontario di Giuseppe Dezio, ucciso il 2 febbraio 2016 nelle campagne di Vittoria.
L’incensurato Gaetano Pepi, pur ammettendo di essere l’unico autore dell’omicidio, ha sempre sostenuto la propria innocenza, riferendo di aver agito esclusivamente per legittima difesa del figlio Alessandro, il quale stava per soccombere dinanzi alle coltellate sferrate da Dezio. Nell’attesa della celebrazione del processo di merito, i figli erano già stati rimessi in libertà proprio dal Tribunale del riesame di Catania, a differenza dell’anziano padre, ancora ai domiciliari.
“La Corte Suprema – commenta l’avvocato Lipera – ha emesso una decisione che ha certamente colto nel segno sia sotto il profilo di legittimità che di Giustizia. Ritengo sia stato fatto un importantissimo passo verso la totale rimessione in libertà del signor Pepi, la cui attuale restrizione ai domiciliari è risultata iniqua anche per la Suprema Corte di Cassazione”.
Commenta con Facebook